Grazie al DPR n. 445 del 28 dicembre 2000, i cittadini italiani possono attestare tramite un modello di autocertificazione della residenza, la propria residenza oltre a molti altri dati quali la...

Se hai bisogno di un certificato di residenza, puoi autocertificati!

Pubblica amministrazione postato da Annalisa || 11 anni fa

 

Grazie al DPR n. 445 del 28 dicembre 2000, i cittadini italiani possono attestare tramite un modello di autocertificazione della residenza, la propria residenza oltre a molti altri dati quali la cittadinanza, lo stato civile e di famiglia, etc. Il decreto nasce per snellire la burocrazia e renderla più efficace e trasparente.

In cosa consiste l’autocertificazione?

L’autocertificazione consiste nella possibilità di attestare con propria dichiarazione sottoscritta e firmata uno stato o condizione per il quale precedentemente era richiesta una certificazione amministrativa tradizionale. La firma del dichiarante non deve essere più autenticata.

L’amministrazione pubblica (P.A.), inoltre, ha l’obbligo di accettare l’autocertificazione e a partire dal 01/01/2012, con l'entrata in vigore della legge 183/2011 (art. 15) tutte le P.A. ed i privati gestori di pubblici servizi come ad es. i CAAF, le imprese fornitrici di gas, luce, acqua ecc. non solo DEVONO accettare le autocertificazioni, ma NON POSSONO più accertare i certificati. Possono tuttavia richiedere con facilità la conferma dei dati auto-dichiarati dal cittadino, al suo comune di residenza, senza alcun onere o spesa aggiuntiva, per posta, fax o e-mail.

 

Come fare in caso di rifiuto dell’autocertificazione

Il pubblico ufficiale o il funzionario dell'ufficio pubblico che rifiuta un’autocertificazione o la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, può incorrere nelle sanzioni previste dall'art. 328 del Codice penale per omissioni o rifiuto di atti d'ufficio. L’autocertificazione deve però avere i presupposti di correttezza e veridicità.

Il cittadino – dopo aver preso nota del nome, cognome e qualifica dell’ufficiale inadempiente e il numero di protocollo e il tipo di procedimento attribuito - dovrà richiedere, per iscritto, le ragioni del mancato accoglimento dell'autocertificazione o della dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà segnalando anche, per conoscenza, il tesserino, con gli estremi della pratica al Comitato Provinciale della Pubblica Amministrazione presso la Prefettura del luogo in cui è stata rifiutata l'autocertificazione e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dip. Funzione Pubblica - ROMA.

La richiesta deve essere redatta in forma scritta. Se entro trenta giorni dalla data della richiesta, il pubblico ufficiale o l'incaricato non risponde per esporre le ragioni del ritardo/rifiuto, scattano i presupposti per le sanzioni.
Il termine dei trenta giorni decorre dalla data di ricezione della richiesta.
La procedibilità è d'ufficio, non sono richieste querele, istanze o quant'altro.
sarà sufficiente denunciare l'omissione di atti d'ufficio.