E chi sperava in una boccata d’ossigeno con l’arrivo della tredicesima mensilità, dovrà rifare i conti.

Economia postato da itrasformisti || 11 anni fa

E chi sperava in una boccata d’ossigeno con l’arrivo della tredicesima mensilità, dovrà rifare i conti.

Secondo ADUSBEF il 90% delle gratifiche, sarà letteralmente divorato da: IMU, MUTUI, TASSE E BOLLI, con un calo pari a -1,4% rispetto al 2011, mentre il rimanente 10% saranno destinati a risparmi, cene di fine anno e regali.

 

Il risultato è già scritto: sarà un Natale durissimo, dove ci sarà poco da festeggiare e molto da riflettere, disoccupazione, calo dei consumi, aumento della pressione fiscale e poca liquidità, sono i regali che buona parte degli italiani troveranno sotto l’albero di Natale, con la speranza che il governo riesca a evitare l’aumento dell’iva, ma non finisce qui.

 

Il dato preoccupante arriva da COLDIRETTI sulla base di un’indagine condotta da “XMAS SURVEY 2012” di Deloitte, secondo cui le famiglie per le spese Natalizie, spenderanno un Budget di 551 euro, pari al 3,7% in meno rispetto allo scorso anno, di cui 197€, saranno destinate per imbandire la tavola per le festività di fine 2012.

 

Subiranno un profondo crollo, le mode esterofile degli anni passati: champagne, caviale, ostriche, salmone frutta esotica e quant’altro, cederanno il posto al marchio Made in Italy, buona parte dei prodotti saranno acquistati nel territorio.

 

E se da un lato il crollo dell’economia è evidente, dall’altro arriva una consapevolezza nuova, sempre secondo COLDIRETTI, il 35% degli Italiani quest’anno acquisterà i prodotti di casa nostra, soprattutto per due fattori strettamente legati tra loro: il RISPARMIO per le proprie tasche, e una maggiore perequazione di RICCHEZZA a vantaggio  dell’economia locale, confermata dal turismo enogastronomico, in forte aumento.

 

Mentre per i tradizionali regali, il trend negativo, fa segnare una diminuzione su base nazionale del 9%.

Sotto l’albero, il 40% dei regali è destinato ai bambini, mentre gli adulti, circa il 44% hanno già rinunciato o rimandato gli acquisti, mentre per il rimanente 10%, tutto rimane come prima.

 

E accanto alle tradizioni, COLDIRETTI, segnala il successo dei mercatini, che nel fine settimana affollano le città e i luoghi di villeggiatura, dove diventa molto facile, acquistare regali di qualità a basso costo.

 

Insomma davanti all’incubo di un Natale amaro, il Belpaese, inizia a prendere coscienza della necessità del risparmio e dell’acquisto mirato dei prodotti, riscoprendo quelle vecchie tradizioni che legano il territorio con i propri abitanti, nonostante la pressione fiscale sulle famiglie inizia a sfiorare la punta del 45%.

Fonte: http://itrasformisti.altervista.org