Roberta Di Laura, 22 anni, giovane ballerina emergente tarantina, oltre ad avere un curriculum molto ricco di esperienze formative e professionali come danzatrice si è anche recentemente cimentat...

Roberta Di Laura: Ecco il perché di “The Importance of a Good Teacher for the future Dancer”.

Cultura e Società postato da InformazioneDanza || 9 anni fa

Roberta Di Laura, 22 anni, giovane ballerina emergente tarantina, oltre ad avere un curriculum molto ricco di esperienze formative e professionali come danzatrice si è anche recentemente cimentata nella scrittura di un testo dal titolo “The Importance of a Good Teacher for the Future Dancer” che è stato presentato lo scorso luglio nel corso del 37° Congresso Mondiale di Ricerca sulla Danza svoltosi ad Atene.

Roberta, come può una ballerina così giovane essere già stata tra i partecipanti ad un Congresso Mondiale di danza?

Nel luglio 2013 dopo selezione tramite curriculum sono stata ammessa in qualità di Membro al Consiglio Internazionale della Danza con sede a Parigi e riconosciuto dall’Unesco. Da quel momento ho avuto la possibilità di nominare altri membri da me ritenuti idonei per questo ruolo, di offrire una certificazione internazionale ai miei allievi e appunto partecipare ai Congressi Mondiali di Danza.

Hai partecipato nel luglio 2014 al 37° Congresso Mondiale di Ricerca sulla Danza svoltosi ad Atene, cosa hai presentato esattamente e come si è svolto l’evento?

Ho presentato il mio scritto “The Importance of a Good Teacher for the Future Dancer” (L’importanza del buon insegnante per il futuro danzatore). Il lavoro è stato prima sottoposto alla Commissione esaminatrice che ne ha decretato la validità e poi è rientrato a tutti gli effetti nel programma ufficiale dell’evento. La presentazione è avvenuta attraverso un video con cui io stessa ho spiegato il contenuto dello scritto e le motivazioni che mi hanno spinta a scriverlo.

Quali sono i motivi che ti hanno portata a scrivere il tuo lavoro?

Le motivazioni sono molteplici e riguardano principalmente la lotta contro chi pretende di insegnare danza pur non avendo le giuste competenze e rischiando quindi di compromettere la salute psico-fisica degli allievi.

Quali sono i requisiti di un buon insegnante?

Innazitutto la competenza. È fondamentale per un buon insegnante avere le giuste conoscenze della tecnica classico-accademica, la base di tutta la danza. Bisogna conoscere a fondo le regole di ogni passo, di ogni posa perché viceversa si rischia di causare grossi danni al fisico degli allievi difficilmente recuperabili. Purtroppo in Italia non c’è una legge che regoli l’insegnamento di questa disciplina come in Francia per esempio, per cui chiunque può aprire una scuola di danza dall’oggi al domani e la cosa più grave è che nessuno verifica le necessarie conoscenze per esercitare questa professione. Io ho sempre pensato che per insegnare danza non ci voglia chissà quale titolo di chissà quale accademia, molto spesso basta solo un po’ di coscienza ed essere onesti con se stessi. Se non si hanno le capacità per istruire giovani allievi sarebbe meglio cambiare strada ed invece moltissimi “insegnanti” continuano imperterriti e in maniera molto superficiale a tenere corsi di danza spesso con il solo scopo di guadagnare sulle spalle degli allievi spesso ignari dell’incompetenza degli insegnanti.

Tu stessa hai insegnato danza, ti ritieni una buona maestra?

Nella danza c’è sempre da imparare e non si raggiunge mai la perfezione né come danzatori e naturalmente nemmeno come insegnanti. Io nel mio piccolo ho sempre cercato di insegnare la danza nei migliori dei modi mettendo a disposizione dei miei allievi tutto ciò che ho imparato fino ad ora. Ho avuto spesso a che fare con le più piccole con cui ho svolto un lavoro di propedeutica alla danza per condurle pian piano verso questa disciplina. Sicuramente ho tanto da imparare ancora ma ciò che non mi abbandonerà mai nell’esercitare questa professione è la coscienza di fare prima su me stessa uno studio approfondito poi da trasmettere agli altri  ed  il rispetto dei sogni altrui. Odio chi per il proprio torna conto si prende gioco dei sogni altrui ostacolando con insegnamenti sbagliati  una possibile carriera.

Quando hai iniziato a studiare danza hai trovato un giusto insegnante?

Ho avuto un’esperienza molto complicata a riguardo. Quando ho iniziato a studiare danza qui a Taranto e provincia ho girato diverse scuole di danza ma tutte si sono dimostrate carenti e molto spesso incompetenti nell’insegnamento della danza. Per cui trovare un buon maestro è stata un’impresa risoltasi solo con l’abbandono dello studio nelle scuole locali e con tanti stage con i grandi maestri internazionali, quei maestri da cui avevo davvero da imparare tanto.

Riassumiamo un po’ il tuo percorso artistico dalla formazione alle esperienze professionali.

Come già accennato ho iniziato a studiare danza in scuole locali ma poi, dopo averne accertata la superficialità, ho iniziato a studiare ed approfondire privatamente la danza classica e tutte le discipline annesse (anatomia, pas de deux, teoria della danza, danza di carattere e tanto altro) e poi ho iniziato a seguire tantissimi stages con maestri internazionali, primi ballerini ed ètoiles. È stato un percorso molto difficile perché essendo impossibile studiare bene nella mia città ho dovuto affrontare diversi spostamenti in altre città e spese grazie agli enormi sacrifici dei miei genitori che hanno fatto e fanno di tutto per permettermi di portare avanti questo sogno. Nel tempo ho studiato con: Daniel Agesilas (Conservatorio Superiore nazionale di Danza e Musica di Parigi), Irina Sitnikova (Docente della prestigiosa Accademia Vaganova di San Pietroburgo), Vladimir Malakhov (Etoile internazionale), Arianne Lafita Gonzalvez e Vittorio Galloro (primi ballerini internazionali), Bella Ratchinskaja (Opera di Vienna), Anastasia Odvienko (Bolshoi Ballet di Mosca),  Marco Pierin(Etoile), ma ancora con Michele Oliva, Damiano Bisozzi, Luigi Martelletta, A. Fedotov e tanti altri. Dopo tanti sacrifici ho sostenuto presso la LUDT di Mantova  l’esame di ottavo ed ultimo anno per la danza classica (Metodo Russo Vaganova) con riconoscimento dall’Ajkun Ballet Theatre di New York in quanto in commissione d’esame c’era anche Leonard Ajkun direttore della prestigiosa compagnia londinese. In seguito mi sono diplomata in danza classica, moderna e contemporanea presso lo stesso ente. Poi molto importante è stato lo Stage di perfezionamento presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano così come quello presso la Scuola del Balletto di Roma. Ho vinto concorsi come Premio Artistico – Letterario Nazionale Giacinto Leone", "Tauria Dance Competition" ( 1’ posto per la danza classica e 1’ posto per la danza contemporanea) "Dal Web al Palcoscenico", " Le Stelle del Domani" (1' posto per la Miglior Coreografia, premio come Miglior Talento e menzione speciale dalla direttrice del Culpeper Ballet, USA). Sono stata anhce premiata dall’Associazione Love Statte per i risultati ottenuti nella danza. Inoltre mi sono stata attribuite diverse borse di studio una anche per l’Accademia Passaro Azul in Brasile ma vi ho dovuto rinunciare perché in quanto annuale non mi avrebbe permesso di continuare gli studi presso La Sapienza dove studio Arti e Scienze dello Spettacolo. Fondamentale è stato poi essere entrata a far parte del Consiglio Internazionale della Danza di Parigi riconosciuto dall’Unesco. Con questa nomina ho ottenuto la possibilità di nominare altri membri, di offrire una certificazione internazionale ai miei allievi e di partecipare ai Congressi Mondiali di Danza. Tra le esperienze professionali ho danzato in diversi eventi: "La Notte delle Chitarre" (TA), "New Stars" - Crispiano, (TA), "Notte Bianca" - Statte (TA), "Concerto di Natale 2013" – Teatro Orfeo (TA) e presso il Teatro  Monticello - Grottaglie (TA). Ho danzato anche in occasione della Giornata Nazionale dello Sport presso i Giardini Virgilio di Taranto, presso il Palio Cafè di Taranto,  durante l’evento “Creatività Donna” svoltosi nel Castello Episcopio di Grottaglie in qualità di eccellenza femminile nel settore danza e in diverse altre occasioni.

 

Questa lotta contro questi “sciacalli della danza” ti ha toccata da vicino?

Inevitabilmente quando si cerca di aprire gli occhi alla gente inizi ad essere “scomodi” a chi invece vorrebbe bendarli completamente. Già prima di iniziare ad insegnare danza ho sempre cercato di fare informazione e di mettere in guardia sul fatto che in giro ci siano diverse scuole molto costose ma che in realtà non abbiano un insegnamento adeguato a chi vuole intraprendere professionalmente questa strada.  Così quando poi ho iniziato a tenere i miei primi corsi di danza sono stata fortemente ostacolata da chi un po’ per invidia e un po’ per paura che potessi sottrare loro allievi voleva cercare di  mettermi in cattiva luce. Ciò non mi ha toccato minimamente ma anzi  ha confermato le mie certezze. L’unica “sorpresa” se così si può dire è che tra coloro c’erano anche alcune delle mie prime insegnanti. Diciamo che non sono stata molto fortunata in questo senso ed invece di trovare qui insegnanti che mi spronassero ad andare avanti sono stati gli stessi che mi hanno ostacolato.

 

Hai avuto delle conferme sull’incompetenze dei tuoi “colleghi”.

Potrei dire molto ma c’è un episodio che ricordo con particolare tristezza. Un giorno, durante una mia lezione, arrivò una ragazzina che aveva cambiato scuola di danza ma che mi ripetè per ben due o tre volte che aveva già studiato tanti anni e che aveva superato con il massimo dei voti diversi livelli di esami. Il risultato fu che messa alla sbarra non conosceva nemmeno tutte le 5 posizioni dei piedi della danza classica. Questo purtroppo è spesso il risultato di esami “gonfiati” che si svolgono solo per accontentare allievi e genitori.

 

Un consiglio ai genitori dei piccoli danzatori in erba.

State attenti, non affidate i propri figli alla prima scuola di danza che trovate, o perché ci vanno dei parenti o perché è la meno costosa. Informatevi sul curriculum degli insegnanti, su ciò che può realmente offrire e ricordate che non sempre la scuola più conosciuta e nominata è la migliore.

Tra pochi giorni sarai tra i partecipanti del prossimo Congresso Mondiale di Ricerca sulla Danza che si svolgerà a Tokyo. Cosa presenterai questa volta?

“Dance and… Japan”, un breve lavoro di ricerca sul Giappone, le sue danze tradizionali, i principali ballerini e compagnie di danza giapponesi. La presentazione avverrà tramite un video da me preparato. Noi membri CID siamo fortunati perché abbiamo la possibilità di inviare i nostri contributi anche senza essere presenti fisicamente ai congressi e poiché non è sempre facile spostarsi è davvero una grande opportunità. Sono molto felice di poter dare il mio piccolo contributo tra  tutti i grandi da ogni parte del mondo che partecipano a questi eventi.

Sei l’unica italiana a presentare un lavoro per questo Congresso Mondiale di Danza. Come la vivi?

Sono molto onorata ed è una bella responsabilità. Spero tanto  che il mio lavoro sia apprezzato!

 

 

Il tuo futuro?

Il mio futuro è fatto solo di danza. Spero di raggiungere tanti altri obiettivi e mete importanti. Nonostante ciò vivo il presente non troppo dell’ansia del futuro, Accolgo con gioia tutto ciò che posso realizzare nella danza pensando anche che ci sono tantissimi altre ballerine/i che pur amando quest’arte non riescono ad emergere. Per questo motivo reputo ogni piccolo successo un traguardo importante e mi ritengo fortunata. Anche se, come ogni ballerino, pretendo sempre di più da me.