Un disco di contraddizioni: dal sound alle tematiche affrontate, dall’identità non identificata al packaging innovativo.   «L'enantiosemia è una parola che significa contemporaneamente qualcosa...

REFILLA - “DUE”: FUORI DAL 2 FEBBRAIO L’ALBUM D’ESORDIO DELLA BAND ALTERNATIVE ROCK

Musica postato da laltoparlante || 6 anni fa

 

 

Un disco di contraddizioni: dal sound alle tematiche affrontate, dall’identità non identificata al packaging innovativo.

 

«L'enantiosemia è una parola che significa contemporaneamente qualcosa e il suo contrario. La parola greca pharmakon ha questa proprietà, e significa sia cura che veleno. In effetti molti farmaci che abbiamo in casa potrebbero ucciderci se presi in dosi elevate, e molti veleni sono stati usati per trovare le cure di altrettante malattie. Quando cresci diventi più saggio ma ti senti anche piú confuso. Hai l'impressione che i contorni delle cose si facciano meno netti, che il bianco e il nero si confondano in un grigio indistinto che abbraccia tanti aspetti della vita: le verità sono meno certe e i cattivi sono meno cattivi di quello che credevi tu. In sostanza la vita stessa diventa una enantiosemia. Il lavoro che ti serve per vivere si prende il tempo della tua vita, mentre tu ti scopri ogni giorno più simile al genitore le cui scelte hai sempre rinnegato».Refilla

 

 

 

Questo è il concetto alla base dell'album dei Refilla ‘Due’: un disco sviluppato sui paradossi a volte tristi a volte ironici della nostra esistenza, e sulle maschere che dobbiamo indossare per recitare i nostri ruoli ambivalenti sui vari palcoscenici quotidiani. Un album di contraddizioni la prima delle quali è il packaging, curato dal designer Antonio Feroldi. Il disco, infatti, non ha la forma di un album, il supporto utilizzato non è né il cd né il vinile ma una chiavetta usb a forma di pillola, con tanto di blister e bugiardino informativo, il tutto racchiuso in un’elegante confezione in plastica trasparente concepita per essere un pezzo da collezione. In seconda battuta il suono, esattamente a metà tra elettronico e analogico. Il sintetizzatore elettronico korg ms20 crea atmosfere industriali che si contrappongono a slide guitars di stampo delta blues e batterie e percussioni elettroniche si intrecciano a piano rhodes. In terza battuta il cantato, che oscilla tra parti melodiche e virtuosismi rap.

Ecco che sia a livello semantico, che a livello sonoro, nelle grafiche e nel packaging la contraddizione si fa coerenza e diventa il fulcro della proposta artistica. Ne esce un disco non classificabile secondo la nomenclatura di genere e indubbiamente nuovo, fresco, inedito.

La pillola può essere veleno o antidoto, gabbia di ferro o via di fuga dalla realtà. Insomma, la pillola è pharmakon, nel senso etimologicamente più centrato. Non per niente il disco è infarcito di citazioni cinematografiche sui personaggi schizofrenici del pop contemporaneo che trovano proprio nella loro malattia la lucidità per cogliere le contraddizioni di una società malata (fight club, trainspotting, mr robot). Due anni di lavoro, uno per la scrittura e uno per le registrazioni, effettuate tra Bergamo e gli studi Frequenze di Monza. Due autori principali, Alessandro Zanin e Stefano Negroni, rispettivamente voce e chitarra. Due produttori artistici, Andrea Ravasio e Pietro Foresti (miglior produttore rock MEI 2016) che hanno cercato di costruire un suono intorno alle caratteristiche specifiche della band, senza cadere in omologazioni o cliché. Un album di esordio che sarebbe a tutti gli effetti il ‘secondo’ album della band, che aveva già prodotto sotto diverso nome (ma stessa formazione) un primo lavoro nel 2014 realizzando oltre 2,5 milioni di visualizzazioni su Youtube. Ragione ulteriore a supporto della scelta di ‘Due’ come titolo dell’album. Il disco esce sotto l'etichetta Neve di Andrea Ravasio, uno spin off della Discipline Records di Renato Garbo e Luca Urbani.