La Dottoressa Silvia Parisi, psicologa a Cuneo, ci parla degli studi di genetica molecolare effettuati sui disturbi dell'umore.

I risultati degli studi condotti a livello familiare gemellare e adottivo indicano che la trasmissione genetica e di grande rilevanza eziologica nella patogenesi dei disturbi dell'umore.

Sfortunatamente, non sempre sono facilmente riconosciuti i geni difettosi.

Considerate le innumerevoli strutture potenzialmente investite da difetti genetici e la complessità della regolazione specifica tissutale, i geni in grado di produrre disordini psichiatrici sono in numero elevatissimo.

Nel corso degli anni, le ipotesi sono state costruite sulla base dei risultati cui si è giunti utilizzando marcatori non DNA (ad esempio, i gruppi sanguigni A, B, 0) e più recentemente marcatori DNA.

I marcatori DNA possono essere individuati in due modi:

·                     come polimorfismi della lunghezza del frammento di restrizione (RFLP);

·                     come polimorfismi del numero di brevi sequenze ripetute (STR) o microsatelliti.

Numerosi sono gli studi e le ipotesi riguardanti l'ereditarietà genetica dei disturbi dell'umore. Queste ultime sono frutto di osservazioni sia di tipo clinico (ipotesi del cromosoma X), sia di tipo farmacologico (ipotesi catecolarminergica e dopaminergica).

Articolo scritto da: Dottoressa Silvia Parisi, psicoterapeuta a Cuneo