Roma 27 Febbraio. Noi che parliamo una sola lingua, quella della Scienza e dell’Ingegneria, affermiamo che il ponte sullo Stretto di Messina non è una storia di sprechi, ma al contrario è una impre...

Italia postato da bloggernews || 11 anni fa

Roma 27 Febbraio. Noi che parliamo una sola lingua, quella della Scienza e dell’Ingegneria, affermiamo che il ponte sullo Stretto di Messina non è una storia di sprechi, ma al contrario è una impresa che ha portato all’Italia ed alla comunità scientifica internazionale uno straordinario bagaglio di specifiche conoscenze multidisciplinari che sono state riconosciute e oggi ricercate in tutto il mondo.

Siamo consapevoli che non spetta alla Scienza e all’Ingegneria stabilire se costruire un ponte o meno, ma compete loro difendere un progetto se infondatamente bistrattato con conseguenze che potrebbero determinare la dissipazione di un grande patrimonio ingegneristico, scientifico e socioeconomico ad oggi consolidato in un progetto definitivo.

Siamo altresì consapevoli della necessità di richiamare l’attenzione sulla realtà dei fatti, per superare posizioni troppo spesso retoriche e non basate su criteri tecnici e scientifici.

Lo straordinario lavoro svolto da un grande team internazionale, a guida italiana, al quale hanno partecipato studiosi ed istituzioni scientifiche tra i più autorevoli del mondo, nonché leader mondiali nella progettazione di ponti sospesi e nella realizzazione di grandi opere, rischia oggi di essere definitivamente perso. Trascinando con sé tutte le importanti ricadute in termini di sviluppo e coesione territoriale italiani.

I più autorevoli ambienti scientifici internazionali hanno riconosciuto che il progetto del Ponte ha saputo conseguire tutti gli obiettivi prefissati, in particolare quelli relativi a  sicurezza, efficienza e continuità di servizio, durabilità, e ricadute socio-economiche. Particolare rilievo rivestono gli aspetti relativi a stabilità aerodinamica, percorribilità ferroviaria, risposta sismica, benefici ambientali, riqualificazione di ampie aree urbane fortemente degradate, né si può mancare di sottolineare lo straordinario contributo in termini occupazionali e di sviluppo dei territori interessati.

Per la complessa progettazione e realizzazione del Ponte sono state progressivamente ampliate le competenze, adottando soluzioni originali e innovative che hanno consentito uno straordinario progresso delle tecniche di progettazione dei nuovi grandi ponti sospesi nel mondo. Dagli Stati Uniti ad Hong Kong, dalla Corea all’Indonesia e ovunque sono programmati ponti sospesi di grande luce i progetti di ponti si richiamano al “Messina type”. La struttura predisposta è costantemente all’attenzione del mondo. Altrettanto significativo è il notevolissimo know how acquisito in termini di gestione di grandi progetti complessi.

Gli studi per il Ponte hanno inoltre reso disponibile per la comunità scientifica un patrimonio altrimenti impensabile di conoscenze sull’area dello Stretto dal punto di vista sismogenetico, meteo-marino, idrogeologico, ambientale, trasportistico.

Il Ponte è pronto ad essere costruito. Il progetto è stato sviluppato in dettaglio, controllato e verificato. Decidere sulla sua realizzazione spetta ora alle Autorità del Governo italiano. Da studiosi esprimiamo l’auspicio che non vadano perdute per l’Italia le preziose conoscenze acquisite che hanno portato al progetto del Ponte il riconoscimento del mondo e della comunità scientifica internazionale.

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Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/27/ponte-sullo-stretto-comunita-scientifica-chiede-di-non-fermare-lopera/514601/