Il mercato del greggio potrebbe piazzare un nuovo record. Se dovesse chiudere la giornata in territorio positivo infatti, sarebbe la più lunga striscia di risultati positivi dal mese di agosto 2016...

Petrolio verso la scia record da agosto 2016. L'Arabia guida la spinta

Finanza postato da serpentediterra || 7 anni fa

Il mercato del greggio potrebbe piazzare un nuovo record. Se dovesse chiudere la giornata in territorio positivo infatti, sarebbe la più lunga striscia di risultati positivi dal mese di agosto 2016. Se l'andamento positivo si confermerà vivremo la settima seduta consecutiva in rialzo, come accadde durante il rally dell'agosto 2016, quando però il rialzo complessivo fu del 17,5%. Oggi invece il guadagno è solo del 6%.

A spingere il greggio è la convinzione che l'Arabia Saudita si schiererà a favore di un prolungamento delle limitazioni produttive OPEC, quelle sui quali si è raggiunta un'intesa sul finire del 2016. Se verrà esteso lo schema anche nella seconda metà di quest'anno, è chiaro che il prezzo del greggio riceverà un'altra spinta. Oggi intanto si attendono i nuovi dati Eia su scorte e produzione USA.

L'Arabia primo driver per le quotazioni del petrolio

Vediamo le quotazioni. Il future sul WTI con consegna maggio, dopo aver centrato il massimo dal 1 marzo, oggi conserva i guadagni degli ultimi giorni e scambiano a 53,51 dollari al barile. E' interessante osservare il grafico con la formazione di Rising and falling three methods pattern sul grafico.

S'è mosso in territorio positivo anche il Brent, che viaggia attorno quota 56,37 dollari al barile. Anche qui le performance sono davvero novetoli, per la gioia di chi fa trading binario e ha puntato forte sull'oro nero. (vedi qui come si apre posizione su opzione binaria).

Come abbiamo già detto, il driver principale per la prosecuzione del rally è l'OPEC. A mano a mano che cresce l'ottimismo sulle intenzioni dell'Arabia Saudita di estendere il programma semestrale di tagli produttivi, allora la quotazione del petrolio resterà solida. L'accordo, cui partecipano oltre anche importanti produttori non Opec come la Russia, ha fissato come riduzione circa 1,8 milioni di barili al giorno nel primo semestre 2017, e tale dovrebbe essere la riduzione anche nel secondo semestre.