La Balbuzie è un disturbo del linguaggio che colpisce l'1,5% della popolazione italiana. Questo comprende anche personaggi importanti e famosi della storia.

Cultura e Società postato da La Nuova Parola || 8 anni fa

Quando si parla di balbuzie si fa riferimento ad un disturbo che colpisce la fluidità del linguaggio di una persona. In alcuni casi quest'ultima può risultare compromessa in modo grave. Nello specifico si caratterizza per la ripetizione, del tutto involontaria, di una parte della parola, oppure dal prolungamento di sillabe, suoni, oppure di intere frasi. Inoltre, possono verificarsi pause piuttosto frequenti, che non consentono ad una persona di sviluppare un discorso che risulti ritmico e armonico.

In base a quanto indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, la balbuzie è un disturbo dello sviluppo nel quale un soggetto, pur conoscendo perfettamente quello che deve pronunciare, non riesce a farlo in modo ottimale. Nel caso in cui non siano presi provvedimenti già nella giovane età, trascinando il disturbo in età adulta aumenta il rischio di avere a che fare con problemi di interiorizzazione e di difficoltà di tipo psicologico, con complicanze relazionali e sociali. Essendo di origine psicogena, solitamente fa il suo esordio in giovane età in presenza di situazioni traumatiche, come una relazione difficile tra i genitori o una sensibilità accentuata da parte del bambino nel corso dei suoi primi anni di vita. 

La balbuzie è molto più diffusa di quanto normalmente si pensi, tanto che la Storia ha visto numerosi personaggi famosi colpiti da tale disturbo. 

Ad esempio, nel mondo della musica è possibile citare Jimi Hendrix, il leggendario musicista di Seattle, ammirato per il suo modo rivoluzionario di suonare la chitarra e morto a causa degli eccessi connessi all'alcol. Proprio il fatto di essere cresciuto al fianco di una madre alcolista, morta quando lui aveva 15 anni, lo hanno portato a manifestare problemi di balbuzie. I suoi compagni di scuola, infatti, oltre che per l'eccessiva timidezza e per l'amore per la musica (la chitarra era già uno dei suoi strumenti preferiti fin dalla giovane età), lo ricordavano proprio per i suoi problemi di linguaggio. 

Nel mondo della politica, ad essere affetto da tale disturbo è stato Wiston Churchill, ministro inglese. La balbuzie che lo aveva colpito era denominata "tonica", e si distingueva per le difficoltà dell'uomo di iniziare una frase a causa di uno spasmo. Per cercare di ovviare al problema, Churchill faceva uso di uno starter consistente, ad esempio, nel pronunziare una "mmmmmmm" molto prolungata. Inoltre, il ministro aveva escogitato anche un altro sistema, che prevedeva l'utilizzo di un sigaro (in alcuni casi spento, in altri acceso), al quale faceva ricorso soprattutto quando veniva invitato a delle riunioni pubbliche. Pur trattandosi di un rimedio piuttosto nocivo, oltre che poco "profumato", sembrava funzionare. Non a caso, in molte caricature dell'epoca, lo stesso Churchill appariva con un sigaro tra le labbra.

Anche l'autore dei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni, aveva dovuto affrontare il problema della balbuzie, tanto da inviare una lettera per spiegare come dietro alla rinuncia ad un seggio parlamentare ci fosse proprio tale disturbo, che lo obbligava a tenersi lontano da discorsi in pubblico. 

Sempre in tema di scrittori non è possibile dimenticare uno dei poeti e degli autori di fiabe più conosciuti della storia, ossia Esopo. Oltre che per la sua celeberrima bruttezza (aveva spalle curve ed era tozzo, oltre ad apparire sgraziato) veniva spesso preso in giro in giovane età proprio per i suoi problemi di balbuzie. La difficoltà di esprimersi a parole lo portò alla scrittura delle sue prime favole.

Fonte: http://www.marcosantilli.it/index.php