Sudorazione, tachicardia e affanno possono essere segnali di uno stato di angoscia profonda, spesso immotivata e inspiegabile, che prende il nome di panico. Quando l'ansia adattiva degenera in ansi...

Salute e Benessere postato da moveup || 11 anni fa

Sudorazione, tachicardia e affanno possono essere segnali di uno stato di angoscia profonda, spesso immotivata e inspiegabile, che prende il nome di panico. Quando l'ansia adattiva degenera in ansia negativa, la conseguenza è la manifestazione di una grande inquietudine che trova sfogo negli attacchi di panico.

La mente del soggetto percepisce un pericolo e immediatamente il corpo risponde all'impulso in maniera del tutto naturale, attivando tutti quei meccanismi funzionali in caso di rischio reale. Il problema sta proprio nel fatto che, in realtà, alla percezione non corrisponde un evento davvero pericoloso.

Nell'individuo, la consapevolezza di questa mancata corrispondenza tra causa ed effetto genera una sensibilizzazione rispetto ai sintomi d'ansia che portano al “panico del panico”.

Perché si possa parlare di attacco d'ansia, prima, e disturbo da attacchidi panico, poi, è necessario che si manifesti una certa sintomatologia per un certo periodo di tempo. Ma quali sono nello specifico i sintomi del panico?

 

Sintomi del panico

La presenza di un attacco di panico prevede la comparsa di almeno quattro dei seguenti sintomi:

-        mancamenti;

-        nodo in gola;

-        aumento della frequenza cardiaca;

-        sudore;

-        asfissia;

-        brividi (o vampate di calore);

-        depersonalizzazione;

-        timore di non controllare le proprie azioni;

-        timore di perdere la lucidità;

-        timore di morire.

 

La persona che sperimenta il panico tende a distorcere l'interpretazione delle normali reazioni del suo corpo, andando alla continua ricerca di segnali che possano preannunciare il successivo attacco, non facendo altro che favorirlo in questo modo. È un meccanismo che si autoalimenta e porta alla comparsa della condizione patologica.

Chi soffre di panico, spesso, non accetta la malattia e prova un senso di vergogna e di colpa per non essere in grado di determinare la ragione alla base delle sue paure. La convinzione che si insinua e si stabilisce nella mente dell'individuo è quella di non poter guarire dalla patologia, proprio perché non è in grado di trovarne una spiegazione logica al panico.

 

Come vincere il panico

Innanzi tutto bisogna considerare il panico per quello che è: un problema, sì, ma del tutto risolvibile. Accettare di aver bisogno di aiuto, senza per questo provare vergogna, è il primo passo verso la guarigioneche può essere raggiunta grazie a una terapia su misura per ogni paziente. Tra quelle di maggiore successo per curare i vari disturbi che si manifestano con attacchi panico c'è la terapia cognitivo comportamentale, accreditata dall'American Psychiatric Association.

Fonte: http://www.apc.it/disturbi-psicologici/disturbo-di-panico-agorafobia.html