Sono circa 2 milioni e mezzo gli sfollati interni, provocati da una guerra che il governo centrale di Abuja sta combattendo, non solo contro i miliziani jihadisti di Boko Haram ma forse anche contr...

Estero postato da thebirdnews || 7 anni fa

Sono circa 2 milioni e mezzo gli sfollati interni, provocati da una guerra che il governo centrale di Abuja sta combattendo, non solo contro i miliziani jihadisti di Boko Haram ma forse anche contro gli effetti delle ferite e dei rancori etnici sedimentati e mai risolti, prodotti dalla corruzione ramificata che non cede di un millimetro, oltre che a nuovi impulsi irredentisti di affrancamento dalle multinazionali del petrolio. Tutto in questo Paese che è il più popoloso dell'Africa - con oltre 176 milioni di abitanti, il 54% dei quali sono bambini - diviso esattamente a metà, fra cristiani e musulmani.

"Colmata una lacuna". Nonostante nei mesi recenti sia aumentata l’assistenza umanitaria, sono centinaia di migliaia le persone in aree prive di accesso a cibo, acqua e assistenza sanitaria. "Dunque, senza un significativo ampliamento degli aiuti umanitari da parte delle organizzazioni nazionali e internazionali - si legge nel documento diffuso da Medici Senza Frontiere (Msf) -  la situazione potrebbe peggiorare nel corso di quest'anno appena cominciato. Negli ultimi tre mesi - prosegue la nota - abbiamo distribuito 810 tonnellate di cibo a Maiduguri, la più grande città nel nordest della Nigeria, un quantitativo sufficiente a sfamare 26.000 famiglie per due settimane. Le più vulnerabili sono quelle che vivono in campi informali non riconosciuti dalle autorità e che per questo non ricevono assistenza". "Siamo un’organizzazione medica e di solito non ci occupiamo della distribuzione di cibo - ha detto Philippe Le Vaillant, capo missione di Msf - ma ci sono persone che vivono in condizioni disperate. Finora non sono intervenute altre organizzazioni, dunque siamo stati costretti a colmare questa lacuna”.

In fuga dallo stato di Borno. Ora vivono a Maiduguri le persone, circa un milione, fuggite dal Borno State, dalla violenza e dalle condizioni d’insicurezza provocate dal conflitto tra gruppi armati e forze armate nigeriane. “Molte sono arrivate senza nulla - spiega Le Vaillant - non ci sono possibilità di guadagno, il costo del cibo è più che raddoppiato in dodici mesi e anni di violenza e insicurezza hanno messo a dura prova la capacità di far fronte a una situazione del genere”. Oltre a gestire due grandi centri sanitari e due centri nutrizionali per bambini affetti da malnutrizione acuta, lo staff di Msf assicura  l’approvvigionamento di acqua a Maiduguri, con circa 80.000-100.000 litri al giorno. È una misura d’emergenza per assicurare acqua potabile, prima di una soluzione più a lungo termine. Si stanno costruendo nuove latrine, sostituendo quelle esistenti e riabilitando i pozzi nel centro di Maiduguri.

L'aumento dell'assistenza alimentare. Il bisogno di assistenza alimentare è destinato ad aumentare a partire da marzo, da quando cioè le scorte dello dello scorso anno, scarse, termineranno. Potrebbe essere l’inizio del  periodo tra l'esaurimento dei granai dell’ultimo raccolto e l'arrivo del nuovo raccolto. Un’alimentazione adeguata permette non solo, ovviamente, di alleviare la fame, ma anche di contrastare le infezioni, come malaria e diarrea, che raggiungono un picco durante la stagione delle piogge, agli inizi di giugno. “Esiste una correlazione letale tra il periodo di tempo che intercorre tra la fine delle scorte e il nuovo raccolto, con la stagione delle piogge - spiega Javed Baba Ali, medico di Msf - nel momento in cui le difese immunitarie si abbassano per la mancanza di nutrimento adeguato, il numero delle infezioni aumenta. Questo è particolarmente vero per i bambini e può renderli molto vulnerabili alla malnutrizione severa e allo sviluppo di complicazioni”.

Fonte: http://thebird.altervista.org/nigeria-2-milioni-e-mezzo-di-sfollati-il-paese-dilaniato-da-guerra-corruzione-e-antichi-rancori/