Sabato 26 gennaio è stata inaugurata una personale di Nicola Samorì, presso la Galleria Mazzoli di Modena. Una personale importante, intensa ed emozionante, un artista che con la sua preparazione v...

NICOLA SAMORI', QUANDO SFREGIARE LE OPERE DIVENTA ARTE di anna scorsone alessandri.

Cultura e Società postato da anna scorsone || 11 anni fa

Sabato 26 gennaio è stata inaugurata una personale di Nicola Samorì, presso la Galleria Mazzoli di Modena.

Una personale importante, intensa ed emozionante, un artista che con la sua preparazione va dalla pittura alla scultura passando per l’incisione. L’artista ha voluto turbare, deturpare e deformare la pittura, mettendo in evidenza il suo aspetto emofiliaco, di cambiamento. Tale distorsione/dislocazione ha permesso all’artista di investigare e reinterpretare la Storia dell’arte, mettendo in pratica i suoi delitti-diletti ai danni della pittura.

Come scrive Giulia Valsecchi: “Quello che si sprigiona dalle sue opere è uno spirito, un’ origine da temi e stilemi universalmente e anticamente sacri, ma proprio la loro cerimonia si traduce in una figurazione che segna un punto di rottura un attrito o divaricazione in cui la storia delle forme viene riscritta e per molti sfregiata, se non addirittura derisa e deturpata. Uno spartiacque che, tuttavia nell’intento di Nicola Samorì non si identifica mai con una provocazione vuota o una molestia dimostrativa, ma intende far parlare un rapporto personale con le immagini che hanno segnato i repertori più canonici”.

I quadri di questa mostra infrangono l’armonia delle immagini per svelare e svellere la pittura stessa, trasformando i soggetti in una materia in via di disgregazione. Si parla per Samorì di dissacrazione non conforme, per il modellato di un Cristo poco realistico o per l’espulsione di una ramificazione dalla bocca della Vergine.

La critica più frequente mossa a Samorì è l’oltraggio a geni indiscussi, due anni fa gli è stata negata da Rossella Vodret, ex direttrice dei Musei Romani, l’esposizione di due tele di rivisitazione caravaggesca, ma ad essere davvero in discussione è l’idea di integrità dell’arte. E’ in gioco la necessità di tornare a parlare dopo secoli di silenzio e di farlo con un linguaggio che renda discutibile anche il nome più assoluto, perché non muoia l’interesse, ma soprattutto non cali sopra capolavori sempiterni un’invisibilità, un’aura protettiva che ne congeli pericolosamente lo slancio.

Nato a Forlì nel 1977, comincia a dipingere all’età di quattro anni. Si  diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.  Sin dai primi anni novanta sviluppa una intesa attività pittorica, che lo porta ad affinare le più diverse tecniche espressive, fra le quali quella dell’affresco. Affronta anche le tecniche calcografiche, conseguendo nel 2002 il Premio Giorgio Morandi per l’incisione, e quelle plastiche, in particolare la scultura Lignea, approfondita all’Accademia di Belle Arti di Berlino nel 2000. Nicola Samorì  nel 2002/2003 è stato protagonista dell’evento internazionale “Enigma uomo. Il fuoco della rinascita”, mostre e incontri sul tema attualissimo del recupero dell’identità culturale, umana e artistica dell’uomo contemporaneo. Il progetto, patrocinato dal Parlamento Europeo, della Regione Emilia Romagna, dall’Università di Bologna, a Bruxelles presso il Parlamento Europeo e in Australia. Nel 2004 hanno avuto luogo importanti eventi dedicati alla sua ricerca, fra i quali la significativa personale “La conquete de l’ubiquité” nella sede dell’ex chiesa di Sant’Anna nella Repubblica San Marino, a cura dei Musei di Stato, e la mostra “Classicism Betrayed” presso la Erdmann Contemporary Gallery di Cape Town, Sud Africa con il Patrocinio del Consolato Italiano, nel 2005 sono state presentate opere recenti nella personale “Tac. Un paesaggio chiamato uomo” nella Galleria L’Ariete artecontemporanea di Bologna con notevole riscontro di pubblico e di critica.

Invitato alla mostra di rilievo internazionale “Figurative Kunst aus Italien”, ha esposto due grandi opere presso la Die Galerie di Frankfurt am Main (D). Ha realizzato un grande lavoro, sul tema dell’invidia

 

La mostra sarà visitabile fino al 30 marzo 2013 presso la Galleria Emilio Mazzoli, Via Nazario Sauro n. 58 Modena.

Orari: 10,00 – 13,00 / 16,00 – 19,00 chiuso i festivi.

               Anna Scorsone Alessandri  

.