Musica e videogiochi online: download e streaming in crescita. Male i film in Italia.

Musica postato da foresto || 13 anni fa

I numeri sembrano parlare chiaro: 3 milioni e mezzo di italiani (di oltre 14 anni) in più utilizzano Internet (e il cellulare) come principale strumento per la ricerca di contenuti. In totale sarebbero 15 milioni (la maggior parte dei quali si è aggregata negli ultimi anni) le persone che scelgono Google anziché l’enciclopedia, sfogliano il portale anziché il quotidiano, valutano l’acquisto di ebook anziché di un testo in libreria. L’Osservatorio Nielsen utilizza un termine ben preciso: technofan.
L'uso di Internet è in crescita

E così davanti alla platea di Confindustria Cultura Italia, fotografa l’Italia digitale di oggi: “È cambiato per il consumatore non solo il modo di accedere ai contenuti culturali e di intrattenimento, ma anche l’utilizzo che viene fatto di questi contenuti: sempre più spesso si attivano forum, chat, instant messaging per comunicare; aumentano gli accessi ai social network per condividere immagini, esperienze, pensieri; si utilizzano sempre più tecnologie mobili di nuova generazione”.

Più nel dettaglio, la partecipazione a forum e blog è aumentata dell’8 per cento, ai siti di condivisione video (YouTube su tutti) del 32 per cento e alla messaggistica istantanea dell’11 per cento. Più interessanti i numeri sulla crescita nell’utilizzo di Wikipedia (+24 per cento) mentre passa quasi inosservato, perché scontato, quel + 68 per cento associato all’aumento nell’utilizzo dei social network. Lo scaricamento di musica e videogiochi si mantiene sui soliti alti livelli mentre perde punti il download di film. Probabilmente la qualità nella visione è ancora un indicatore tenuto in debita considerazione anche nelle fasce più giovanili della popolazione. E una piattaforma come iTunes rappresenta più di una speranza. La qualità ha un prezzo che la gente sarebbe disposta anche a pagare nonostante i progressi infrastrutturali vadano molto a rilento.

“C’è una forte volontà di tutelare le imprese del settore – rende noto il capo segreteria del ministero dello Sviluppo economico, Stefano Selli –. Uno dei principali freni a ogni tipo di misura è però l’ostilità del mondo di Internet, che scambia l’anarchia per libertà”. E dinanzi alle recenti polemiche sul regolamento dell’Agcom in merito ai servizi media audiovisivi, Lamberto Mancini, direttore di Confindustria Italia, spiega: “Con l’Autorità abbiamo avviato una collaborazione importante. La soluzione amministrativa, più che quella penale, può rappresentare davvero la soluzione al problema”.

Fonte: http://www.musivideoz.com