Sono ormai quotidiani gli annunci sull’aumento del costo della vita in Italia, così come si moltiplicano gli studi, da parte non più e non soltanto dell’Istat – l’istituto nazionale di statistica – sul lievitare dei prezzi del Belpaese. Diverse sono le categorie di spesa nelle quali gli italiani avvertono un peso sempre maggiore sul portafoglio. Ma sicuramente il segmento di spesa che occupa la porzione maggiore delle uscite mensili dei cittadini è sicuramente rappresentato dalla casa. Ed in particolare l’affitto che spesso, purtroppo, supera tranquillamente un quarto dello stipendio mensile di un inquilino medio.

Un discorso a parte merita la capitale, nella quale una abitazione può costare anche più della metà di uno stipendio medio. Gli affitti a Roma, tra le varie città italiane, sono sicuramente i più cari. Questa affermazione, tra l’altro, è vera più o meno per tutte le tipologie di appartamento. Insomma, anche chi non desidera a tutti i costi una villa con giardino, piscina e comfort di vario tipo si trova costretto a fare i conti con cifre da nababbo.

Per farsi un’idea dei prezzi che contraddistinguono il mercato immobiliare della capitale, è il caso ad esempio di dare un’occhiata agli affitti dei monolocali. Una tipologia di appartamento senza dubbio desiderata da chi non ha troppe pretese ed esigenze, se non quella, irrinunciabile, di un minimo di indipendenza e di un tetto sulla testa. Le soluzioni più economiche per monolocali arredati e in buono stato che si trovano all’interno del perimetro della città vedono metrature attorno ai 25 metri quadrati con il prezzo di 550 euro mentre, nelle zone più residenziali, si può arrivare ai 750 euro per 15 metri quadrati. Abitazioni dove lo spazio vitale diventa davvero misero, pur decurtando tre quarti di stipendio.