Minore tossicità e maggiore tolleranza grazie a un dosaggio mirato della terapia basato su un nuovo algoritmo che tiene conto delle fragilità del paziente.

Medicina postato da Anice || 3 anni fa

La lotta al mieloma multiplo fa passi avanti nella terapia grazie al nuovo studio clinico di fase 3 RV-MM-PI-0752. Coinvolti oltre 200 pazienti over 65 e under 80 con nuova diagnosi di mieloma multiplo, definiti “unfit” per età o presenza di di altre patologie che sono stati arruolati in 30 centri ematologici di 12 regioni italiane. Lo sperimentatore principale dello studio è Alessandra Larocca, professoressa associata presso il Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università degli Studi di Torino ed ematologa presso l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino. Sponsor dello studio è la Fondazione European Myeloma Network Italy Onlus di Torino, attiva dal 2004 con l’obiettivo di migliorare la cura delle malattie del sangue e del mieloma multiplo, in accordo con il Presidio Ospedaliero Molinette e con l’Università degli Studi di Torino. I pazienti coinvolti sono stati suddivisi in due gruppi: il primo assegnato al trattamento standard con la combinazione di farmaci lenalidomide e desametasone, somministrati in modo continuativo; mentre nel secondo gruppo il trattamento lenalidomide-desametasone è stato somministrato seguendo un nuovo algoritmo che prevede, dopo i primi 9 cicli iniziali (la cosiddetta fase di induzione), la diminuzione della dose di lenalidomide e la sospensione del desametasone che, in quanto farmaco corticosteroide, può essere poco tollerato a lungo termine. I primi dati dello studio sono incoraggianti: nei due gruppi di pazienti sono stati infatti osservati risultati analoghi in termini di efficacia con il vantaggio, per il gruppo sottoposto al nuovo algoritmo, di una minore tossicità e una migliore tolleranza grazie alla diminuzione dell’intensità del trattamento e dell’uso di steroidi. Lo studio ha suscitato interesse e attenzione da parte della comunità scientifica internazionale e la prestigiosa rivista ematologica americana Blood lo pubblicherà a breve insieme a un’intervista alla professoressa Larocca. “L'aspettativa di vita dei pazienti affetti mieloma multiplo è notevolmente migliorata negli ultimi decenni”, ha dichiarato nell’intervista la professoressa Larocca. [i]“Ci aspettiamo che i risultati di questo studio possano aiutarci a migliorare e a ottimizzare ulteriormente il trattamento dei pazienti anziani che richiedono una terapia su misura e personalizzata in funzione della loro età e delle loro fragili condizioni. Ritengo che circa un terzo dei pazienti affetti da mieloma non eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali potranno trarre benefici da questo studio perché i dati mostrano che la riduzione dell'intensità della dose del trattamento è un'opzione fattibile che produce risultati simili rispetto ai trattamenti a dose standard”. Le regioni coinvolte nello studio RV-MM-PI-0752 sono state: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Puglia e Sardegna.

Fonte: https://www.emnitaly.org/it-IT/press/mieloma_multiplo__la_fondazione_emn_italy_sponsor_di_un_nuovo_studio_clinico_che_coinvolge_oltre_200_pazienti_?Uid=07D107D1