Mattone o mercato finanziario? Ecco i vantaggi degli investimenti a tasso fisso nella congiuntura economica attuale.

Mercato finanziario o immobiliare: su cosa investire?

Economia postato da Atwebco || 10 anni fa

Mercato finanziario o immobiliare, un eterno dilemma che vede contrapporsi i paesi mediterranei e quelli del Nord Europa. Per primi infatti - e per l'Italia in particolare - il "mattone" rappresenta il punto di partenza per la maggior parte delle famiglie. Diversa è invece la situazione nei paesi del Nord Europa - Germania in primis - dove i risparmiatori si orientano con maggiore facilità al mercato finanziario, rivolgendosi a grandi gruppi di gestione patrimoniale, quali la società Geneve Invest, specializzata negli investimenti a tasso fisso.

Ma cosa cambia tra questi due modelli economico-finanziari?

Come molti sanno, il mercato immobiliare in Italia, così come nei restanti paesi europei, vive un momento di profonda crisi: il calo dei valori immobiliari è stimato intorno al 4,6 % in Italia per l’ultimo trimestre del 2012 rispetto al periodo analogo del 2011, una percentuale che peggiora il trend negativo, che nel terzo trimestre 2012, sempre secondo i dati della BCE, aveva fatto registrare una svalutazione dei beni immobili italiani pari al 3,8%. Non va meglio neanche in Spagna, dove si registra un -8%, in Irlanda con un -6%, e addirittura un -13% in Grecia, secondo i dati forniti dalla BCE sulla compravendita di immobili nell’Eurozona.

Qual è invece il vantaggio del mercato finanziario?

Per prima cosa, gli investimenti a tasso fisso permettono di tutelare il capitale iniziale e di disporre di un rendimento costante nel corso del tempo: una strategia che permette di integrare i redditi esistenti in maniera semplice e sicura.

Proprio per questo motivo, il divario culturale fra i Paesi del Nord Europa e quelli mediterranei in termini di investimento, tuttavia, va sempre più colmandosi. Il mercato finanziario, infatti, per chi ha saputo scegliere gli strumenti e le opportunità offerte dal panorama economico, si è rivelato, proprio all’interno dello scenario di crisi, un alleato straordinario per i risparmatori alla ricerca di un rendimento costante. La tendenza a rivolgersi ad intermediari indipendenti per la gestione del proprio patrimonio, ben radicata in tutto il Nord Europa, sta in questo senso cominciando a diffondersi anche fra i risparmiatori dell’area mediterranea. Sono gli analisti, d’altronde, a spiegare che in questo momento chiunque voglia far fruttare i propri capitali sia obbligato ad investire sul mercato finanziario in maniera professionale e calibrata. Sempre più, dunque, si diffondono i gruppi di gestione patrimoniale (spesso operanti in Svizzera e Lussemburgo ed autorizzati, ovviamente, a lavorare in Unione Europea) che accolgono le richieste dei risparmiatori e che sviluppano strategie d’investimento personali ed esclusive.

Il trend è ormai questo in tutta Europa e le analisi dei più importanti analisti internazionali sottolineano la necessità di virare in maniera decisa verso il mercato finanziario, abbandonanto un settore, quello dell’immobiliare, che in questo momento non ha più la forza di sostenersi dal punto di vista strutturale. La crisi economica, congiunta a quella bancaria, ha infatti limitato esponenzialmente il rapporto fiduciario che univa correntisti ed istituti dentro le logiche del credito in un corto circuito fra domanda ed offerta che ha prodotto un ribasso epocale.

Alla luce di questi dati, la strada indicata dai paesi del Nord Europa sembra la più efficace per risollevarsi dalla crisi, in attesa di una congiuntura economica più favorevole.