Ancora una volta il Brasile finisce sotto pressione. Dal giorno in cui è stato eletto Donald Trump come nuoveo presidente USA, il Brasile è finito nel mirino degli speculatori per via del rischio connesso al ritorno di un ritorno della politica protezionista Usa. Del resto questa è stata una delle promesse elettorali di Trump.

Trump mette sotto pressione il Real Brasiliano

Quanto sia avvertita questa situazione dai mercati è stato chiaro sin dai giorni immediatamente successivi alla elezione di Trump, visto che sulla base dei dati IG markets sappiamo che la valuta brasiliana ha perso addirittura il 7% in soli tre giorni (IG markets opinioni), tanto da richiedere l'immediato intervento della banca centrale brasiliana.

La situazione peraltro non sembra essere molto diversa da allora, perché molti degli analisti ritengono che ci sarà ancora una spinta al rialzo del cross Usd-Brl.

Il grosso problema nel rapporto tra USA e Brasile, non riguarda in realtà le possibili misure protezioniste di Trump, dal momento che a conti fatti il peso del commercio estero sul PIL brasiliano rimane abbastanza modesto (parliamo del 25%).

Il rischio vero invece riguarda le probabili turbolenze dal punto di vista finanziario. Infatti gli investitori internazionali potrebbero disimpegnare sempre di più i propri capitali dal Brasile, dirottandoli invece verso gli Usa. Questo creerebbe un grosso problema al Brasile, visto che il paese sudamericano non ha un grande tasso di risparmio, per cui le risorse finanziarie per sostenere gli investimenti necessari alla crescita, dovrebbero giungere proprio dall'estero. C'è inoltre il problema che la svalutazione progressiva del Real, finirà per vanificare gli sforzi della banca centrale brasiliana per raggiungere il target dell'inflazione.

Fonte: universoforex.it