Europa, Cina, Usa sono le tre principali potenze economiche, insieme rappresentano quasi l’80% del commercio e del Pil mondiale, quindi non possono contemporaneamente basare le loro potenzialità di...

Le tre principali potenze economiche

Economia postato da ela2015 || 7 anni fa

Europa, Cina, Usa sono le tre principali potenze economiche, insieme rappresentano quasi l’80% del commercio e del Pil mondiale, quindi non possono contemporaneamente basare le loro potenzialità di crescita su un modello trainato dalle loro esportazioni.

Risulta chiaro che la Cina deve gestire una transizione basando la sua crescita futura su una maggiore domanda interna e migliori standard di vita della sua popolazione. Gli Usa devono riequilibrare il loro eccessivo deficit e debito verso il resto del mondo.

L’Unione Europea deve rivedere e ridiscutere le proprie basi istituzionali e rilanciare la propria domanda interna promuovendo investimenti materiali e immateriali, bisogna concentrarsi verso un processo di integrazione europea verso gli Stati Uniti d’Europa.

Unione Europea il più grande mercato per le esportazioni

Il più grande mercato per quanto riguarda le esportazioni è l’Unione Europea. Regole precise e solide che si basano sulle norme dell’Organizzazione mondiale per il commercio. Il mercato delle esportazioni europee comprendono beni e servizi. La crisi finanziaria ha indebolito l’economia Europea, urgente è mettere in atto una strategia che consenta una ripresa della crescita e la creazione di posti di lavoro.

Quali sono le previsioni per l’economia italiana?

I dati ufficiali sono stati presi dal rapporto del Documento di Economia e Finanza, sulla base di questi dati tendenziali e proiettando le previsioni oltre il periodo considerato, ipotizzando che il tasso di crescita dopo il 2017 continui ad assestarsi all’1,4% annuo e a parità di condizioni demografiche e di popolazione emerge quanto segue:

  • Il Pil italiano tornerebbe al livello del 2007 nel 2020

  • Il Pil pro capite tornerebbe al livello del 2007 nel 2022

  • Il tasso di disoccupazione del 2007 verrebbe raggiunto nel 2022

  • Il deficit pubblico non andrebbe mai a zero

  • Il debito pubblico tornerebbe intorno al 110% del Pil nel 2018

Anche l’Italia ha risentito della crisi dell’economia mondiale e come tutti ha vissuto e vive pesanti squilibri reali e finanziari. Trascinata dalla crisi Europea in modo ancora più strutturale ed evidente la crisi di crescita dell’economia italiana è rimasta sempre sotto la crescita media dell’Unione Europea e dell’area Euro.

E anche se si vedono timidi segnali di ripresa specialmente nel settore del commercio con l’estero dove tramite la partita iva comunitaria si possono effettuare scambi intracomunitari, il percorso è ancora lungo, si devono proporre soluzioni che portino a una migliore produzione di materie prime ed incrementare sia la domanda interna che le esportazioni, solo cosi si creeranno più posti di lavoro.

Gli squilibri reali si sintetizzano nell’eccesso di consumo americano e nell’eccesso di risparmio cinese. Si evidenzia una crisi più marcata delle economie occidentali a fronte della quale si pone un ritmo di crescita sostenuto in quasi tutti i paesi degli altri continenti, con in testa l’Asia e la Cina.