Giunto a Palermo ecco, immancabile quello stimolo della “terza età”, sono andato alla “toilettes” dell’aeroporto internazionale “Falcone Borsellino”, appena aperta la porta...

LE TOILETTES DELL'AEROPORTO FALCONE-BORSELLINO di Claudio Alessandri

Italia postato da claudio alessandri || 14 anni fa

L’argomento che affronterò in questo articolo non è certamente fra i più piacevoli, sia per chi scrive, che per coloro che lo dovessero leggere, mi riferisco ai servizi igienici degli aeroporti da me maggiormente frequentati quello di Bologna e quello di Palermo.

E’ evidente che un simile argomento non può avere contenuti poetici, ma utilitaristici, questo si.

Ho una età che molti chiamano “terza” e sarà per questo che per me, come per tantissimi altri utenti nelle mie stesse condizioni le toilettes (elegante parola francese per indicare, nel nostro italiano molto più prosaico le latrine) divengono luoghi di primaria importanza, per far fronte ad una necessità impellente che accade regolarmente quando sono in procinto di salire su un aereo o quando ne sbarco.

Orbene, le “toilettes” dell’aeroporto di Bologna, ho potuto verificarlo di recente, non fanno cattivo odore, sempre se può essere considerato piacevole quello dei disinfettanti, le porte si chiudono regolarmente, l’areatore all’interno del gabinetto si mette immediatamente in funzione, l’acqua  dello sciacquone viene giù che è un piacere, i rubinetti esterni sempre prodighi per permettere di lavarsi le mani, insomma tutto funziona come è giusto che sia.

Giunto a Palermo ecco, immancabile quello stimolo della “terza età”, sono andato alla “toilettes” dell’aeroporto internazionale “Falcone Borsellino”, appena aperta la porta che da all’interno sono stato investito da un fetore insopportabile, se non fosse stato per la “terza età” avrei rinunciato e invece no.

Le porte della toilettes non si chiudono e il motivo è evidente, sono prive di serratura, chiaramente divelta, pazienza, tanto sono nel reparto “uomini”, se qualcuno dovesse entrare non si scandalizzerebbe, tavolaccia rotta in vari punti, areatore non funzionante, lo scarico si rifiuta di fornire l’acqua. Uscito da quella “camera a gas” senza essermi lavato le mani, non per mancanza d’acqua, ma di sapone, mi sono avviato mestamente verso l’uscita del terminal osservando i molti turisti che giungono a visitare la nostra splendida Isola, con aria contrita, quasi a volermi scusare con quelli che avranno necessità di usufruire della “toilettes” dell’aereoporto, in modo particolare per coloro, qualcuno ci sarà pure nel numeroso gruppo, che appartiene alla categoria incontinente della “terza età”.                                                                                           Claudio Alessandri