Milano - Dopo quindici anni dalla nascita dei primi social network, il mondo del commercio tira le somme di questa avvincente espansione del web e si prepara alle nuove sfide per il futuro. Si dis...

Le tendenze del commercio: verso il Web 2.0?

Internet postato da seomngr || 13 anni fa

Milano - Dopo quindici anni dalla nascita dei primi social network, il mondo del commercio tira le somme di questa avvincente espansione del web e si prepara alle nuove sfide per il futuro. Si discute su come stiano mutando le abitudini all’acquisto e come i social network influiscano sui processi decisionali degli acquirenti. In particolare è ormai sotto gli occhi di tutti che il passaparola online sta diventando una vera e propria guida per il commercio – sia online che tradizionale - ed è in grado di mettere a repentaglio un’intera strategia di marketing e forse anche un’azienda.

E in una realtà in cui conta sempre più il consiglio di un collega, di un parente o di un amico, le vecchie strategie di contatto e di marketing – quelle basate sul contatto unilaterale - mostrano i propri limiti e rischiano di non far incrementare le vendite. Le strategie di marketing di oggi sono costituite dai “mi piace” su Facebook, si annidano nei “tweet”, si manifestano nei giudizi espressi su “Ciao!” o nei blog tematici di settore (come i c.d. fashion bloggers) che raccolgono i fan del prodotto. In una parola: Web 2.0. La nuova frontiera del web consente oggi di guidare l’acquirente nella giusta direzione prima di effettuare la scelta.

Le piattaforme sociali consentono infatti di condividere informazioni, esperienze, acquisti, prezzi e di ottenere sconti su misura. Di converso per le aziende è possibile conoscere – almeno in parte - come il prodotto o il servizio viene percepito dal mercato e dove apporre i miglioramenti necessari. Il Web 2.0 potrebbe diventare una utilità per orientare non solo gli acquirenti ma anche venditori e produttori.

Il vantaggio di un’azienda consiste nel comprendere e analizzare meglio i trend del mercato, allocare più efficientemente le spese di marketing, segmentare la clientela e dunque – in parte - abbassare i costi. Si pensi infatti ai costi risparmiati se i consumatori potessero loro stessi rendersi promotori del marchio, dell’impresa o del prodotto.

Seppure siamo ancora agli inizi e numerose ostacoli devono essere ancora superati (come l’accesso gratuito ad internet), la tendenza è in questa direzione. Siti come Groupon, Selldream e Heracles (http://www.theheracles.com) stanno facendo la fortuna di molti venditori mettendo a disposizione un mercato di prodotti a prezzi scontati e lasciando condividere le raccomandazioni agli utenti.

In attesa di comprendere come il fenomeno evolverà, è indiscutibile che i consumatori stanno diventando più consapevoli e possono già giudicare imprese e commercianti determinandone il successo o meno. Fino a ieri questo era irrealizzabile per l’impossibilità di unire e mettere insieme decine e centinaia di consumatori finali. Ma ora, grazie ad internet, il limite è stato rimosso.