"Tantissime persone vorrebbero collaborare con noi. E vi promettiamo che faremo del nostro meglio per scegliere persone adeguate all’obiettivo: lavoratori trasparenti, onesti e volenterosi, compete...

Italia postato da thebirdnews || 7 anni fa

"Tantissime persone vorrebbero collaborare con noi. E vi promettiamo che faremo del nostro meglio per scegliere persone adeguate all’obiettivo: lavoratori trasparenti, onesti e volenterosi, competenti e puliti" gongolava a marzo del 2013 l’allora capogruppo dei Cinque stelle alla Camera, Roberta Lombardi, di fronte ai 18 mila curriculum che avevano intasato la casella di posta elettronica del movimento. Scegliere i migliori. Rimarcare la diversità dai partiti tradizionali. Quelli con le segreterie politiche piene di amici e amici degli amici.

Non è andata così. La rivoluzione pentastellata è rimasta lessicale: portavoce al posto di onorevoli, collaboratori invece che portaborse, cittadini e non galoppini. Ma le logiche di reclutamento in molti casi non sono state dissimili da quelle vituperate. Sodali, parenti, attivisti. Dai palazzi di Bruxelles a quelli romani, passando per le assemblee regionali e i consigli comunali e di quartiere, l’ormai mitologica trasparenza grillina è spesso rimasta solo uno slogan.    

Come a Roma, dove lo scorso giugno è stata eletta Virginia Raggi. Le ultime polemiche sono divampate qualche giorno prima di Natale per la nomina di Alessandra Manzin, assunta da Linda Meleo, assessore ai Trasporti. Manzin è fidanzata con Dario Adamo, assistente di Rocco Casalino, influente capo della comunicazione dei Cinque stelle in Senato.

Simile solfa nelle care, vecchie, circoscrizioni. Il caso più dibattuto è quello di Giovanna Tadonio, moglie di Marcello De Vito, presidente del consiglio comunale di Roma, vicinissimo a Roberta Lombardi. Tadonio è diventata assessore al Personale nel Municipio III. Mario Podeschi, assistente alla comunicazione del deputato Enrico Baroni, è stato nominato vice presidente del Quinto. Veronica Mammì, fidanzata del consigliere comunale Enrico Stefano e già assistente della parlamentare grillina Federica Daga, è diventata assessore alle Politiche sociali nel Settimo. Nell’Undicesimo, la delega all’Ambiente e ai Lavori pubblici è andata a Giacomo Giujusa, consulente dell’onorevole Stefano Vignaroli, compagno della verace senatrice Paola Taverna. Nel Municipio VIII divampano, invece, i caminetti familiari. In consiglio siedono Teresa Leonardi ed Eleonora Chisena: madre e figlia. Sugli stessi banchi ci sono i Morazzano: Giuseppe è il capofamiglia, Luca è il rampollo.

Da Roma, i venti del rinnovamento sono arrivati pure a Genzano, a una ventina di chilometri dalla capitale, dove i Cinque stelle hanno trionfato lo scorso giugno. Il nuovo sindaco è Daniele Lorenzon. Che, appena insediato, fa un contratto di collaborazione a Daniela Gabriele, nipote della senatrice Elena Fattori. La replica è perentoria: "Non è una parente in quanto nipote del marito, ergo un’affine". Intimissima è invece Daniela Fattori, sorella della succitata parlamentare pentastellata, eletta in consiglio comunale. Dove siedono anche Elena Mercuri e Luigi Nasoni: moglie e marito.

Del resto, però, il M5s è da sempre un affare di famiglia. A partire dai vertici. Davide Casaleggio, dopo la morte del padre Gianroberto, ha preso in mano le redini. Lo stesso leader carismatico, Beppe Grillo, ha creato l’Associazione movimento cinque stelle, che controlla il partito, seguendo uguali logiche. Presidente è il comico. Suo vice è il nipote: il brillante avvocato Enrico Grillo. Segretario è il suo commercialista Enrico Maria Nadasi. Che, poco più di un anno fa è stato nominato nel cda della Filse, la finanziaria della regione Liguria, su indicazione dei Cinque stelle. Dunque: Grillo, il nipote e il commercialista detengono blog e associazione. Il cui scopo è quello di determinare la politica nazionale "attraverso la presentazione alle elezioni di candidati e liste indicati secondo le procedure di diretta partecipazione attuate attraverso la rete".

Fonte: http://thebird.altervista.org/m5s-le-nomine-di-parenti-amici-amici-degli-amici/