La setticemia, conosciuta anche come sepsi o del sangue, si presenta nel momento in cui il sangue viene invaso da un ampio numero di bacilli patogeni o dai loro prodotti di secrezione di natura tos...

La setticemia

Medicina postato da guidamedicina || 11 anni fa

La setticemia, conosciuta anche come sepsi o del sangue, si presenta nel momento in cui il sangue viene invaso da un ampio numero di bacilli patogeni o dai loro prodotti di secrezione di natura tossica. Questo processo invasivo ingenera una infiammazione che può concludersi in una infezione purulenta in qualsiasi area del corpo. Si viene a creare allora una condizione parecchio seria, fondamentalmente a causa della circostanza che i batteri si moltiplicano velocemente nel circolo ematico dando origine a febbre elevata, talora irregolare, a brividi di freddo, e a un senso di indisposizione. Se non adeguatamente trattata, la sepsi può portare a decesso. Qualsiasi ferita, anche piccola e insignificante, specie nei soggetti a rischio, può rappresentare una porta di ingresso per i germi e richiede, quindi, cure attente. Un soggetto affetto da setticemia molto sovente presenta uno stato caratterizzato da febbre. Talora, però, la temperatura corporea può essere regolare o nientemeno bassa. Il paziente può pure avere brividi e tremore di una certa entità. La cadenza della pulsazione cardiaca può essere considerevolmente aumentata e la respirazione può essere rapida. Abitualmente si riscontra anche un livello della pressione del sangue basso. Inoltre, sovente si osservano sbigottimento, disorientamento, apprensione, vertigini e indebolimento della minzione. Certi pazienti colpiti da setticemia presentano rash cutanei che si manifestano in sfumatura rossastra o con piccoli puntini di colorazione rossa scura diffusi su tutta la superficie corporea. In ultimo, possono svilupparsi dolori alle articolazioni di polsi, schiena, fianchi, ginocchia e caviglie. Diagnosticare la sepsi può essere difficile, in quanto i sintomi potrebbero pure essere causati da altre malattie. La malattia non è certo un evento accidentale. Essa è difatti, come detto, abitualmente associata ad altre malattie quali la perforazione o la rottura di una struttura intra-addominale o di una struttura pelvica. Inoltre, può essere ingenerata anche dalla introduzione diretta di batteri nel flusso sanguigno attraverso infusione endovenosa. I medici, nella maggior parte dei casi, prescrivono una serie di esami per cercare di riconoscere l’infezione che causa il malanno. La storia medica del paziente è poi fondamentale per individuare la possibile provenienza del processo settico. Questo, a sua volta, determina la cura antimicrobica appropriata. Inoltre, un esame medico approfondito può essere d'ausilio per suggerire una fonte potenziale di setticemia. Una cura medica immediata e aggressiva è fortemente indicata nei pazienti con sospetta setticemia. I soggetti colpiti da setticemia sono normalmente malati e hanno bisogno di riposo a letto o di ricovero in unità di terapia intensiva ai fini del monitoraggio e il trattamento. La somministrazione di terapia intensiva (o di terapia intensiva chirurgica) dipende dalla serietà del processo settico e dalla perdita di funzione degli organi maggiormente colpiti. Per curare la setticemia si utilizzano molti tipi di farmaci differenti, in maggior parte antibiotici. La cura antibiotica comincia rapidamente, addirittura prima dell’identificazione dell’agente patogeno. In una prima fase il malato riceve un antibiotico ad ampio spettro, positivo contro numerosi tipi differenti di batteri. Gli antibiotici sono somministrati tramite flebo. Una volta ottenuti i risultati degli esami del sangue, il medico può sostituire l'antibiotico, passando a uno più attivo contro il batterio specifico che ingenera l’infezione.