La nuova tendenza dello street food
Negli ultimi anni si è assistito ad una notevole crescita della diffusione della cultura del cibo da strada, spesso denominato con l’appellativo inglese di street food.
Si sono moltiplicati infatti sia i festival dedicati al tema, spesso organizzati assieme a produttori di birre artigianali, che le postazioni fisse di esercenti, spesso all’interno di mercati rionali.
Non è difficile per esempio nella capitale imbattersi in colorati e fantasiosi furgoncini o, addirittura delle storiche Ape 50 ma anche in alcuni dei pochi esemplari Volkswagen Roma del mitico furgoncino T2 : mezzi appositamente modificati nella loro struttura per consentire la preparazione del cibo a bordo.
I vantaggi, per i ristoratori - o gli aspiranti tali – sono notevoli: è possibile abbattere i costi normalmente derivanti dall’apertura di un ristorante “classico”, in termini di spese per ristrutturazione o messa a norma e affitto dei locali.
Si consente inoltre, in tal modo, di prescindere dallo stanziamento in un luogo fisso: il furgoncino o l’Ape 50 potrà infatti muoversi liberamente lungo tutto il territorio della penisola, raggiungendo qualsiasi luogo di aggregazione, evento o festival.
La particolarità di questo fenomeno, ormai dilagante, è che nel belpaese il concetto di street food nella maggior parte dei casi non ha niente a che vedere con il concetto di junk food – cibo spazzatura – a cui potremmo essere indotti a pensare.
Anzi, in verità, spessissimo si tratta di cibo che rivisita delle ricette della tradizione locale adattandole alla necessità di consumazione, appunto, itinerante. Quando si visita un festival dedicato al tema non è raro imbattersi in furgoncini che provengono da ogni regione d’Italia e che propongono piatti tipici della loro cucina tradizionale.
Così troveremo panini ripieni di ogni genere di ingrediente: dalla trippa romana al lampredotto fiorentino, dalla padellaccia toscana al polpo arrosto secondo la ricetta barese.
O ancora, potrà optarsi per piatti classici e tipici, già nati con la vocazione di essere adatti al passeggio, come la piadina, le tigelle, gnocchi fritti e i “cuoppi” partenopei, pieni di golosità come pizzelle e verdure fritte.
Ma sarà anche possibile imbattersi in piatti propri dei fast food rivisitati: si pensi ai classici hamburger che vengono rivisitati nella loro ricetta attraverso la scelta di materie prime dell’eccellenza locale, carne o pesce che siano.