La minaccia del virus A(H1N1) I colpevoli dell’influenza suina di Ignacio Ramonet - Le Monde Diplomatique Non si tratta né di una maledizione che arriva dal cielo né di un capriccio del destino...

La minaccia del virus A(H1N1) I colpevoli dell’influenza suina

Medicina postato da 1625013822 || 14 anni fa

La minaccia del virus A(H1N1) I colpevoli dell’influenza suina

di Ignacio Ramonet - Le Monde Diplomatique Non si tratta né di una maledizione che arriva dal cielo né di un capriccio del destino. L’epidemia d’influenza suina A(H1N1) scoppiata in Messico ha dei responsabili con nomi e cognomi: il primo nome proprio è quello dell’azienda statunitense Smithfield Foods Inc., la produttrice di carne suina più importante del mondo. Varie indagini attribuiscono ai giganteschi allevamenti di maiali di questa multinazionale situati nei pressi del paesino messicano di La Gloria – le cui condizioni igieniche sono spaventose – l’origine del nuovo flagello.(..) Sebbene la Smithfield Foods neghi qualunque relazione trai suoi impianti e la comparsa di un focolaio dell’epidemia proprio alle porte dei suoi allevamenti, un recente comunicato di GRAIN sembra confermarlo. Gli esperti di quest’organizzazione non governativa segnalano che l’aumento su grande scala di allevamenti industriali ha creato le condizioni perfette per la nascita e la diffusione di nuove forme di influenza molto virulenta. Tali impianti zootecnici sono delle bombe ad orologeria pronte a scatenare epidemie mondiali. Già nel 2006 alcuni ricercatori dell’Istituto Nazionale della Sanità degli Stati Uniti avevano dichiarato: “L’enorme concentrazione di animali ammassati in spazi ristretti facilita la trasmissione e la miscela di virus”. Tre anni prima, nel marzo del 2003, la rivista Science aveva avvertito che l’influenza suina si stava evolvendo rapidamente a causa dell’aumento delle dimensioni degli allevamenti industriali e dell’uso massiccio di antibiotici e vaccini. I virologi mettevano in guardia Messico e Stati Uniti dal pericoloso cocktail virologico che stava per comparire. Dichiaravano testualmente: “Sembra che dopo anni di stabilità, il virus dell’influenza suina dell’America del Nord si trovi in una fase di rapida evoluzione ed ogni anno produce nuove varianti”. (..) Il Dott. Christopher Olsen, virologo molecolare alla Facoltà di Veterinaria dell’Università del Wisconsin, a Madison, si era spinto a profetizzare: “Ora dobbiamo cercare in Messico l’allevamento dove scoppierà la prossima pandemia”. Anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non ha ancora confermato che il punto di origine dell’epidemia sia proprio lì, tutto lascia intendere che è cominciata a La Gloria, a due passi dagli allevamenti di maiali dell’azienda Smithfield. Gigante produttrice di carne suina, Smithfield Foods Inc. è una delle maggiori imprese agroalimentari del pianeta e la numero uno della carne di maiale. La sede è nella città di Smithfield, Virginia, e possiede filiali in nove paesi. In Spagna controlla il 24% del capitale di Campofrío, l’azienda spagnola leader nella produzione di carne suina. Campofrío si è fusa nel giugno 2008 con la filiale europea Smithfield Holdings del gigante nordamericano per formare una nuova azienda: Group Campofrío. Con un giro d’affari di quasi 12 milioni di dollari, Smithfield Foods è la terza azienda statunitense nella produzione alimentare, dopo Archer Daniels Midland e Tyson Foods. (..) Rifornisce i fast - food McDonald’s e Subway, ed è stata spesso accusata di inquinare acqua, suolo ed aria, oltre a non rispettare i diritti dei suoi lavoratori. (..) E’ stata multata nel 1997 per 123.000 dollari, a causa della violazione della legge sulle acque potabili. Per evitare le accuse, Smithfield Foods ha trasferito parte dei suoi allevamenti in paesi come Messico, Romania e Polonia, dove le leggi a protezione dell’ambiente sono più permissive o inesistenti, e dove qualche politico è più disposto a farsi corrompere. Grazie all’Accordo di Libero Commercio tra Messico, USA e Canada, e la complicità di politici locali, ora non ha più di che preoccuparsi per le sue violazioni in materia ambientale. Molti abitanti di La Gloria e di una decina di comunità limitrofe, che da anni vivono respirando una puzza infernale, si sono uniti per protestare contro l’espansione della multinazionale. Hanno organizzato assemblee e marce, finendo con l’essere denunciati dall’azienda per diffamazione. Vari attivisti sono stati processati, altri detenuti ed obbligati a pagare cauzioni per uscire dal carcere. (..) L’OMS ha avvertito che il nuovo virus può mutare e diventare molto più forte, tanto da causare un’epidemia che potrebbe fare il giro del mondo, fino a tre volte in ondate successive. (..) Nell’emisfero australe ora comincia il periodo abituale dell’influenza, e il virus potrebbe essere contrastato con gli antivirali (il Tamiflu) e mutare, per tornare all’emisfero boreale in ottobre molto più forte di prima, come capitò con la terribile “influenza spagnola” nel 1918. (..) Per proteggere i cittadini, i governi stanno acquistando ingenti quantità di Tamiflu (oseltamivir), uno dei pochi rimedi efficace per combattere il virus mutato H1N1, e raccomandato dall’OMS. (..) Scoperto dall’azienda farmaceutica Gilead Sciences Inc., la cui sede si trova a Foster City, California. Gilead ha ceduto i diritti di fabbricazione commercializzazione alla multinazionale svizzera Roche, e quest’ultima ottiene il 22% dei suoi profitti proprio dalla vendita del Tamiflu. Donald Rumsfeld, l’ex-segretario alla Difesa del presidente George W. Bush ed uno dei principali istigatori dell’invasione illegale dell’Irak, è stato presidente de Gilead Siences inc. dal dicembre del 1997 fino a quando si è incaricato del Pentagono nel 2001, e ancora conserva un’importante quota di azioni di quell’azienda. Una delle prime azioni di Rumsfeld al governo, fu rendere obbligatorio l’uso del Tamiflu nelle forze armate. I profitti di Roche e Gilead - e anche quelli personali di Donald Rumsfeld - salirono così alle stelle. Le azioni dell’azienda furono anche beneficiate in Borsa a partire dal 2003, quando è scoppiata in Asia la minaccia di epidemie del virus H5N1 dell’influenza aviaria. Qualcuno, affascinato dalla teoria del complotto, è arrivato a ritenere il detestato Rumsfeld implicato nella comparsa di queste epidemie, in particolare di quest’ultimo virus mutato. E’ improbabile. La principale responsabilità di questa grave minaccia sanitari risiede nell’industrializzazione delirante della produzione zootecnica. Il sistema dell’allevamento intensivo ha trasformato radicalmente il settore. Oggi somiglia di più all’industria petrolchimica che all’azienda famigliare ancora descritta dai manuali scolastici. (..) In Spagna attualmente ci sono 25 milioni di maiali (più di mezzo maiale per abitante..) il 92% dei quali in allevamenti intensivi simili alla messicana Granjas Carroll di La Gloria. In poco tempo si é passati dalle porcilaie casalinghe ad inferni concentrazionari in cui vivono, in mezzo alla sozzura e in un calore asfissiante, decine di migliaia di animali che si scambiano virus patogeni con intensità. Questo tipo di allevamento intensivo e produttivista, che disanimalizza l’animale e lo considera come un mero “prodotto industriale”, un semplice “materiale” che fornisce carne e profitti, è il colpevole della pandemia in corso. Quando per gli eccessi di imprenditori insensati questo modello depravato viene spinto all’estremo e scoppia, il disastro sanitario ci minaccia tutti…

www.resistenze.org - popoli resistenti - messico - 06-06-09 - n. 277

da www.rebelion.org/noticia.php?id=86425 Traduzione dallo spagnolo e sintesi per www.resistenze.org di FR