Alla VI Assemblea Intertrinitaria di Buenos Aires, la Presidente del gruppo locale, Dolla Batour El Zoghby, è stata eletta Consigliere nell’organo di rappresentanza delle associazioni laicali trinitarie...

La Fraternità dei Laici Trinitari di Cori entra nel Consiglio Internazionale Laicato Trinitario

Attualità postato da MarcoCastaldi || 6 anni fa

 

La Presidente della Fraternità dei Laici Trinitari di Cori, Dolla Batour El Zoghby, è stata eletta per i prossimi 6 anni nel Consiglio Internazionale Laicato Trinitario. Il suffragio per il rinnovo del C.I.L.T. si è svolto nel corso della VI Assemblea Intertrinitaria di Buenos Aires (23 - 27 Novembre), che ha riunito la grande Famiglia Trinitaria, composta da religiosi e laici di tutto il mondo che cercano di incarnare lo spirito di San Giovanni de Matha.

Il Laicato Trinitario è parte essenziale della famiglia trinitaria. I gruppi, sorti accanto all’ecclesia trinitaria, con la quale collaborano attivamente, sono organizzati in zone, regioni e nazioni, secondo le regole del Progetto di Vita e dai singoli Statuti. A livello internazionale i laici trinitari operano attraverso l’Assemblea Internazionale, il Consiglio Internazionale, il Comitato Esecutivo. Il C.I.L.T. rappresenta le varie associazioni laicali trinitarie di ogni Paese.

Il leit motiv di quest’anno era la “Passione rossa e azzurra: risveglio della vocazione trinitaria, con riferimento ai colori della Croce Trinitaria, traino per ridare slancio, attualità e concretezza progettuale alla missione universale dei Trinitari, incentrata sul culto della Trinità, ma anche sulla liberazione dell’uomo dalle nuove forme di povertà e schiavitù, oppressione ed emarginazione, come quelle a danno della cristianità.

 

In sintonia con il tema assembleare, la delegazione locale ha portato in Argentina una propria testimonianza delle persecuzioni perpetrate nei confronti dei cristiani in Libano, dove è presente la comunità più numerosa del Medio Oriente. Infatti la Fraternità dei Laici Trinitari di Cori, con sede presso il Santuario della Madonna del Soccorso, annovera in organico molti cittadini italiani di origine libanese di prima e seconda generazione.