La decadenza di Berlusconi non ferma il processo reazionario Ci vuole una vera e propria lotta di massa contro il capitale finanziario!   Il delinquente Berlusconi non è più senatore. A seguito del...

Italia postato da piattaformacomunista || 10 anni fa

La decadenza di Berlusconi non ferma il processo reazionario

Ci vuole una vera e propria lotta di massa contro il capitale finanziario!

 

Il delinquente Berlusconi non è più senatore. A seguito della condanna definitiva per frode fiscale nel caso Mediaset, ha finalmente perso la blindatura parlamentare che lo proteggeva.

La decadenza di Berlusconi è una manifestazione della decadenza dell’imperialismo italiano, che egli ha rappresentato per lunghi anni spargendo illusioni fra masse popolari sempre più povere e senza lavoro, mentre un’esigua minoranza si è arricchita a dismisura.

Un declino e un degrado che proseguiranno con il nuovo esponente del parassitismo e della corruzione borghese: il ciarlatano liberal-democristiano Matteo Renzi.

Berlusconi è stato espulso dal Senato, ma sbaglia chi pensa questo sia l’ultimo atto della sua vicenda politico-affaristico-criminale. Senz’altro il farabutto si sposterà su posizioni ancor più minacciose e pericolose, di difesa agguerrita dei privilegi del suo blocco sociale, di livore antioperaio, posizionandosi nel campo dell’estrema destra populista che con la sua demagogia cerca di irretire le masse deluse.

Per voltare veramente pagina non basta la decadenza di Berlusconi da senatore. Serve ben altro.

In primo luogo, vanno cancellate tutte le leggi, i provvedimenti, le misure approvate dai suoi governi, che hanno contribuito a portarci nella disastrosa situazione attuale: l’art. 8 della Finanziaria  e le altre leggi contro i lavoratori (es. modifiche dell’art. 18),  le norme salva-padroni, le controriforme delle pensioni, le leggi sul precariato, la Bossi Fini e il pacchetto sicurezza, le leggi ad personam, lo scudo fiscale, gli F35 e le missioni all’estero, la Tav, la legge Gelmini i finanziamenti alle scuole private e al Vaticano, etc.

In secondo luogo, vanno immediatamente fermate le controriforme istituzionali, la liquidazione graduale delle libertà e dei diritti conquistati dalla classe operaia e il progetto di Repubblica presidenziale perseguito per decenni dal piduista Berlusconi, che oggi va avanti con la modifica dell’art. 138 della Costituzione. 

Allo stesso tempo, la decadenza di Berlusconi pone immancabilmente in discussione il governo Letta-Alfano, installato dal fautore delle “larghe intese”, Napolitano. Un governo illegittimo, mai votato dal popolo italiano, sorto grazie all’appoggio di un pericoloso delinquente. Un governo della miseria e delle svendite che va avanti con l’appoggio di un gruppo di voltagabbana, che è infarcito di ministri scelti da Berlusconi per applicare le politiche d’austerità e di guerra, volte a scaricare sulle spalle dei lavoratori, delle donne, dei giovani, dei popoli, tutte le conseguenze della crisi capitalistica. Un governo che se ne deve andare a casa, subito!

Le forze politiche, sindacali, sociali, che rifiutano o eludono queste esigenze – e le enormi responsabilità nelle garanzie fornite al boss di Arcore durante venti anni, l’incapacità di batterlo sul terreno politico, la fiducia recentemente accordata al governo Letta-Alfano dimostrano chiaramente il loro atteggiamento – in realtà vogliono continuare con il berlusconismo, con la mafia e la corruzione, con il saccheggio antipopolare.

Con ciò preparano il terreno ad una offensiva ancora più pericolosa, al rafforzamento del dominio del capitale finanziario e delle sue istituzioni come la Troika UE-BCE-FMI, all’ascesa di nuovi banditi politici, mentre si decompongono i vecchi partiti borghesi.

In questa situazione è indispensabile l’unità operaia e popolare per sconfiggere il disegno reazionario, respingere le misure antipopolari e far pagare la crisi e i debiti ai capitalisti, ai ricchi, ai parassiti!

Con la ripresa unitaria delle mobilitazioni nelle fabbriche e nelle piazze, con il fronte unico di lotta del proletariato e sulla sua base un ampio fronte popolare, dobbiamo chiudere per sempre il ventennio berlusconiano, spazzare via il governo Letta-Alfano e tutti i parassiti che ci stanno portando alla rovina e aprire la strada a una vera alternativa di potere.

Solo un Governo rivoluzionario degli operai e di tutti gli sfruttati, porrà fine, una volta per tutte, ai crimini del capitalismo e alla delinquenza dei politicanti borghesi, edificando un nuovo e superiore sistema sociale. 

Di qui la necessità di un forte e combattivo Partito comunista del proletariato per dirigere la lotta di classe degli sfruttati e degli oppressi. Un partito che deve essere costruito sulla base del marxismo-leninismo, lottando e rompendo nettamente, apertamente e definitivamente con tutte le forme di revisionismo e di opportunismo, di socialdemocrazia!

 

            28 novembre 2013                                             Piattaforma Comunista

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