Ad oggi la Scienza ha dimostrato che le cause dell’impossibilità di concepimento sono invece molto spesso attribuibili all’uomo, si parla di almeno un 50% di casi in cui tali difficoltà di concepimento...

Medicina postato da francescocoppola || 11 anni fa

Storicamente l’infertilità è sempre stata attribuita alle donne, in quanto solo negli ultimi anni la sterilità maschile ha cessato di essere considerata un tabù. Ad oggi la Scienza ha dimostrato che le cause dell’impossibilità di concepimento sono invece molto spesso attribuibili all’uomo, si parla di almeno un 50% di casi in cui tali difficoltà di concepimento nella coppia riguardano proprio l’uomo.

Le cause dell’infertilità maschile possono essere molteplici, e i fattori che la determinano sono invece l’incapacità o la ridotta capacità di produrre spermatozoi normali, l’impossibilità/difficoltà nel portare all’esterno il seme prodotto, oppure eventuali traumi chirurgici, nonché la possibile formazione di anticorpi antispermatozoi e le varicocele. L’infertilità viene generalmente distinta in primaria e secondaria, la prima nel caso in cui non si è mai fecondato, mentre nell’altro caso si tratta di persone che hanno già fecondato in passato, in tal caso ci sono maggiori probabilità di ritornare alla fertilità. In Italia, secondo gli esperti, il 90% degli uomini non si reca preventivamente dall’andrologo, e soprattutto non si preoccupa di prevenire il problema, forse perché l’interesse verso tale argomento si intensifica nel momento in cui si tenta di concepire senza successo, ma sarebbe un bene per tutti gli uomini se già entro i 18 anni venisse effettuata almeno una visita di controllo per scongiurare ogni rischio, visto che già in giovane età possono presentarsi molteplici disturbi nemici della fertilità maschile. Spesso viene consigliato di prediligere alcuni cibi ed uno stile di vita sano contro l’infertilità maschile, si sostiene infatti che il fumo ad esempio sia uno dei fattori di riduzione della capacità fertile, come anche l’inquinamento, inoltre i ricercatori che si sono occupati dell’argomento presso l’Università dell’Illinois, hanno pubblicato uno studio che afferma come i cibi ricchi di omega 3 docossaesaenoici (DHA), contenuti ad esempio nel tonno e nel salmone, siano dei forti alleati della fertilità maschile, che vanno a migliorare la formazione della testa dello spermatozoo, in particolare l’acrosoma. L’Acrosoma è una speciale membrana che grazie a particolari enzimi ha l’importante compito di aprire un ingresso nell’ovulo femminile. Il DHA è fondamentale per la formazione del rivestimento o acrosoma. A tale pro, uno studio ha dimostrato che uomini ai quali è stato somministrato per un certo periodo il DHA hanno risolto i loro problemi di infertilità. Ma non finisce qui, secondo gli esperti, gli acidi grassi contenuti nel salmone e nel tonno, possono influire positivamente sullo sviluppo stesso del nascituro. In presenza di difficoltà di concepimento, i partners vanno entrambi sottoposti ad una lista di esami, alla ricerca dei fattori scatenanti l’incapacità. Il principale esame di fertilità maschile è quello dello sperma, che serve per mettere in evidenza innanzitutto la presenza o meno del problema e poi a ricercare le cause dello stesso, come ad esempio quantitatità e qualità/motilità degli spermatozoi, esame da eseguire a detta degli esperti , almeno due volte a distanza di uno o due mesi , in quanto il liquido seminale è comunque sensibile a fattori che possono alterare il risultato del test. Grazie ai progressi in campo scientifico è oggi possibile effettuare un test fertilità maschile nella comodità della propria abitazione, in modo semplice e riservato e con risposte immediate, ovviamente in tali casi è comunque bene consultare il proprio medico subito dopo aver effettuato il test, ma resta comunque un valido aiuto per poter fare rapidamente una valutazione, nel rispetto totale della privacy o comunque per tenere sotto controllo periodico il proprio stato di fertilità, questione molto importante e delicata nel caso in cui ci sia l’interesse di concepire.

 

Storicamente l’infertilità è sempre stata attribuita alle donne, in quanto solo negli ultimi anni la sterilità maschile ha cessato di essere considerata un tabù. Ad oggi la Scienza ha dimostrato che le cause dell’impossibilità di concepimento sono invece molto spesso attribuibili all’uomo, si parla di almeno un 50% di casi in cui tali difficoltà di concepimento nella coppia riguardano proprio l’uomo.

Le cause dell’infertilità maschile possono essere molteplici, e i fattori che la determinano sono invece l’incapacità o la ridotta capacità di produrre spermatozoi normali, l’impossibilità/difficoltà nel portare all’esterno il seme prodotto, oppure eventuali traumi chirurgici, nonché la possibile formazione di anticorpi antispermatozoi e le varicocele. L’infertilità viene generalmente distinta in primaria e secondaria, la prima nel caso in cui non si è mai fecondato, mentre nell’altro caso si tratta di persone che hanno già fecondato in passato, in tal caso ci sono maggiori probabilità di ritornare alla fertilità. In Italia, secondo gli esperti, il 90% degli uomini non si reca preventivamente dall’andrologo, e soprattutto non si preoccupa di prevenire il problema, forse perché l’interesse verso tale argomento si intensifica nel momento in cui si tenta di concepire senza successo, ma sarebbe un bene per tutti gli uomini se già entro i 18 anni venisse effettuata almeno una visita di controllo per scongiurare ogni rischio, visto che già in giovane età possono presentarsi molteplici disturbi nemici della fertilità maschile. Spesso viene consigliato di prediligere alcuni cibi ed uno stile di vita sano contro l’infertilità maschile, si sostiene infatti che il fumo ad esempio sia uno dei fattori di riduzione della capacità fertile, come anche l’inquinamento, inoltre i ricercatori che si sono occupati dell’argomento presso l’Università dell’Illinois, hanno pubblicato uno studio che afferma come i cibi ricchi di omega 3 docossaesaenoici (DHA), contenuti ad esempio nel tonno e nel salmone, siano dei forti alleati della fertilità maschile, che vanno a migliorare la formazione della testa dello spermatozoo, in particolare l’acrosoma. L’Acrosoma è una speciale membrana che grazie a particolari enzimi ha l’importante compito di aprire un ingresso nell’ovulo femminile. Il DHA è fondamentale per la formazione del rivestimento o acrosoma. A tale pro, uno studio ha dimostrato che uomini ai quali è stato somministrato per un certo periodo il DHA hanno risolto i loro problemi di infertilità. Ma non finisce qui, secondo gli esperti, gli acidi grassi contenuti nel salmone e nel tonno, possono influire positivamente sullo sviluppo stesso del nascituro. In presenza di difficoltà di concepimento, i partners vanno entrambi sottoposti ad una lista di esami, alla ricerca dei fattori scatenanti l’incapacità. Il principale esame di fertilità maschile è quello dello sperma, che serve per mettere in evidenza innanzitutto la presenza o meno del problema e poi a ricercare le cause dello stesso, come ad esempio quantitatità e qualità/motilità degli spermatozoi, esame da eseguire a detta degli esperti , almeno due volte a distanza di uno o due mesi , in quanto il liquido seminale è comunque sensibile a fattori che possono alterare il risultato del test. Grazie ai progressi in campo scientifico è oggi possibile effettuare un test fertilità maschile nella comodità della propria abitazione, in modo semplice e riservato e con risposte immediate, ovviamente in tali casi è comunque bene consultare il proprio medico subito dopo aver effettuato il test, ma resta comunque un valido aiuto per poter fare rapidamente una valutazione, nel rispetto totale della privacy o comunque per tenere sotto controllo periodico il proprio stato di fertilità, questione molto importante e delicata nel caso in cui ci sia l’interesse di concepire.

 

 

 

Francesco Coppola,

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Fonte: http://www.noitest.it/it-it/testfertilitamaschile.aspx