Uno degli interventi estetici più noti e più ricercati da chi proprio non tollera la perdita di tono della propria pelle è il lifting.

Salute e Benessere postato da Overland || 8 anni fa

Il Dott. Stefano Esposito – chirurgo estetico con oltre 25 anni di attività professionale alle spalle – ci spiega cosa ha portato questo intervento ad un livello successivo: l’introduzione dei fili in PDO, protagonisti di un trattamento noto anche come “E.T.N., Embedding Therapy Needle”.
Nello specifico si tratta di un dispositivo medico composto da un monofilamento o da microfili molto sottili in polidiossanone. Questo genere di trattamento è utile per correggere lassità della pelle date dal naturale invecchiamento e può riguardare il viso ma anche diverse parti del corpo.

L’utilizzo dei fili in PDO mira a ridare elasticità ai tessuti che l’hanno persa; infatti questo tipo di medicina estetica si basa su tre azioni principali: la biostimolazione, il sostegno, la trazione, tre elementi che apportano nel paziente un miglioramento nel flusso sanguigno delle aree trattate, facendo si che la pelle riacquisisca tonicità e lucentezza.

Di quale materiale sono fatti i fili?

I fili sono fatti di polidiossanone, un materiale talmente duttile da essere utilizzato perfino nella cardiochirurgia. Lunghezza e conformazione dei singoli fili cambieranno a seconda della zona in cui dovranno essere inseriti; il loro diametro oscilla tra gli 0,05 e gli 0,02 mm.

I fili sono provi di materiali che potrebbero provare irritazioni o fastidi al paziente, infatti non contengono né nichel né altre sostanze pesanti.

Come vengono inseriti i fili?

Una volta scelti la lunghezza e lo spessore del filo, a seconda della zona da andare a trattare, vengono individuati dei punti in tale area che possono sostenersi tra loro. A questo punto verranno inseriti dei piccoli aghi sui quali verranno poi fissati i fili. Questo processo non prevede alcun tipo di anestesia e/o ricovero, l’inserimento è infatti totalmente indolore e viene effettuato in ambiente ambulatoriale. Il tempo stimato per l’intervento è di circa 30-40 minuti.

Una volta inseriti, i fili resteranno sotto la pelle per i successivi 8 mesi quando la pelle li riassorbirà autonomamente attraverso il processo di idrolisi. E’ proprio per questi motivi che questo intervento, se così si può chiamare, risulta molto più naturale e soprattutto molto meno invasivo rispetto al lifting tradizionale.

Quali sono le aree che possono essere trattate?

A differenza del lifting, che può a volte risultare complicato da realizzare su certe parti del corpo, l’intervento con i fili in PDO si presta più facilmente a diverse aree, sia del viso che del corpo:

-          Viso: zigomo, guancia, zona perioculare, coda del sopracciglio, rughe nasolabiali, commissure labiali, area pre-auricolare, profilo mandibolare

-          Corpo: collo, area periascellare, interno braccia, dorso mano, addome, glutei, interno cosce

Risultati:

I primi risultati sono apprezzabili visivamente già dopo circa 3-4 mesi dall’impianto, momento in cui il collagene comincia a formarsi intorno al filo stesso. Dopo circa 6-8 mesi, i fili si saranno totalmente riassorbiti e il loro effetto di sostegno meccanico avrà ancora una durata di 8-12 mesi.

La cosa più apprezzabile di questo tipo di intervento è che risulta molto naturale, dal momento che la pelle riacquista lucentezza e i contorni del viso vengono totalmente ridefiniti seguendo i lineamenti naturali del paziente.

 

 

 

 

Fonte: http://www.stefanoespositomd.it