Ogni agriturismo a Otranto, se ripropone la tipica pianta delle strutture agricole salentine, è una masseria riadattata per le più moderne esigenza turistiche.   Negli ultimi due decenni, il Salent...

L’agriturismo a Otranto

Diari di Viaggio postato da chiaram || 7 anni fa

Ogni agriturismo a Otranto, se ripropone la tipica pianta delle strutture agricole salentine, è una masseria riadattata per le più moderne esigenza turistiche.

 

Negli ultimi due decenni, il Salento ha acquisito un assetto marcatamente turistico, richiedendo di conseguenza un riadattamento strutturale che tenesse in considerazione anche le esigenze del territorio e che non violasse il paesaggio, vero punto forte della zona. La crescente domanda di un turismo green, la riscoperta di un legame più autentico con la natura e i suoi prodotti e il desiderio da parte dei visitatori di vivere esperienze sempre più autentiche e sensoriali ha portato alla ri-attualizzazione delle vecchie (e spesso abbandonate) tenute agricole, trasformate in sfavillanti masserie d’epoca indicatissime ad ospitare un certo tipo di turista. Un agriturismo a Otranto conserva bene o male le caratteristiche tipiche delle strutture, che si ripetono senza significative differenze in tutta la provincia: mura alte e fortificate (un tempo necessarie per tutelare braccianti e raccolto da eventuali saccheggi), un ampio spazio centrale su cui volgono le diverse stanze, volte in pietra e uso massiccio della pietra leccese. Tale è la conformazione delle masserie più antiche, quelle sorte a partire dal XIV – XV secolo. In quel periodo, infatti, la minaccia straniera era particolarmente significativa, richiedendo una maggiore attenzione verso le recinzioni. Le strutture più recenti, a partire dal XIX secolo, sono figlie invece di una società differente, meno zavorrata dall’invasione dai mari ma ugualmente impoverita da un sistema economico lento e regredito, in cui l’unico stile di vita conosciuto era quello dell’auto-sussistenza e i raccolti dei campi l’unico mezzo di sostentamento (fatto salvo per la pesca di cui beneficiavano poche realtà, tra cui la stessa Otranto). Tratto comune sono le poche finestre, piccole e munite di caditoie, le stalle solitamente poste nella parte più periferica della pianta e le ampie entrate, queste ultime così concepite per permettere l’entrata delle carrozze e protette da robusti cancelli in legno che quasi nessuna masseria conserva ancora.