Ancora diciassette anni e le rotative si fermeranno. La stampa mobile di Gutenberg andrà in pensione, dopo 572 anni di onorata carriera. Non è una certezza matematica, ma una previsione visionari...

Letteratura postato da spagni222 || 13 anni fa

Ancora diciassette anni e le rotative si fermeranno. La stampa mobile di Gutenberg andrà in pensione, dopo 572 anni di onorata carriera. Non è una certezza matematica, ma una previsione visionaria di stampo australiano. A lanciarla è un volto noto dei media oceanici, studioso affermato nel campo della comunicazione, imprenditore ed autore di numerosi libri. È Ross Dawson, che dal suo blog lancia la deathline per le news di carta, paese per paese.

Lo studio da lui promosso si chiama “Newspaper Extinction Timeline” e senza mezzi termini dichiara che sarà il 2017 l’anno d’inizio della grande rivoluzione del giornalismo. “Nel 2022 i giornali come noi li intendiamo saranno irrilevanti, ma per quella data – continua Dawson – gli editori dei principali quotidiani di oggi potrebbero aver trasformato se stessi per riuscire in quella che sarà una fiorente industria dei media“. Australia 2017, quindi, poi Gran Bretagna e Islanda nel 2019, Canada e Norvegia nel 2020, Nuova Zelanda, Spagna, Repubblica Ceca e Taiwan nel 2024, la Sud Corea, la Russia urbana e il Belgio nel 2026, poi l’Italia.

A seguire, Francia, Germania, Giappone, Mongolia e Argentina. Il tutto entro il 2040.

Meno carta e più tecnologia. Dopo aver “riconosciuto l’iPad come il precursone dei mezzi del futuro“, il rapporto dello studioso rivela che per il 2020 i modelli base costeranno intorno ai dieci dollari e saranno spesso offerti gratuitamente dalle stesse testate, mentre i più sofisticati potranno essere “pieghevoli, arrotolabili, sicuramente interattivi“. Il giornalismo, inoltre, sarà costretto ad aggiornarsi: “Crowdsourced” è la parola d’ordine, ad indicare una folla di dilettanti cronisti sui quali verranno dirottate molte inchieste e servizi, guidati e controllati da professionisti di autorevolezza consolidata.

Insomma, un notevole azzardo quello di Ross Dawson, che a distanza di qualche ora tiene a precisare: “Non ho detto che i giornali chiuderanno la stampa. Ho detto che i giornali come li conosciamo diverranno irrilevanti“.

Fonte: ansa.it