Si tirano le fila del Quarto Seminario organizzato da Infocivica in collaborazione con il Prix Italia sabato 20 settembre presso la Sala del Museo della Radio e della TV di via Verdi.

Infocivica: il futuro del servizio pubblico nel mondo della crossmedialità

Radio TV postato da Studioalfa || 9 anni fa

Infocivica lancia la sua proposta per un Servizio Pubblico pensato per rispondere alle esigenze dell’universo digitale
Si tirano le fila del Quarto Seminario organizzato da Infocivica in collaborazione con il Prix Italia sabato 20 settembre presso la Sala del Museo della Radio e della TV di via Verdi e dedicato ad indagare prospettive e problematiche de I media di servizio pubblico nella società dell’informazione e della conoscenza. Focus di questo quarto appuntamento il delicatissimo tema della Governance e nuove regole del gioco dei servizi pubblici nella società dell’informazione e della conoscenza. Moderava l’incontro Giampiero Gramaglia, Consigliere per la comunicazione dell’Istituto Affari Internazionali di Roma.
Sono intervenuti il Dottor Paolo Morawski, segretario generale del Prix Italia, e Piero Fassino, nella sua doppia veste di Sindaco di Torino e Presidente dell’Anci. Il Presidente di Infocivica Massimo De Angelis, il Professor Giuseppe Richeri dell’Università di Lugano, Michele Sorice della Luiss di Roma, il professor Mattew Hibberd dell’Università di Stirling, Giacomo Mazzone dell’UER. A seguire gli interventi degli altri rappresentati di Infocivica: del Segretario Generale Bruno Somalvico e del Vicepresidente Gianni Bellisario. E poi: Piero De Chiara, esperto di media e comunicazioni elettroniche; Manlio Cammarata, giornalista e consulente editoriale; Stefano Luppi, vicedirettore Relazioni Istituzionali e Internazionali Rai; Nicola D’Angelo, giurista e magistrato. A seguire le repliche dei relatori e le conclusioni affidate a: Carlo Rognoni, giornalista già Vice Presidente del Senato e Consigliere Rai; Claudio Cappon, Vice Presidente UER-EBU.
La riflessione sul delicatissimo tema della Governance è stata l’occasione giusta perché Infocivica, che da oltre quattordici anni è impegnata nel rinnovamento del servizio pubblico radiotelevisivo, presentasse la sua bozza di proposta in vista della scadenza della convenzione ventennale fra Stato e Rai come concessionaria del servizio pubblico televisivo. Internet e la comunicazione digitale hanno completamente rivoluzionato il modo di fare comunicazione: siamo passati da una logica di comunicazione di uno verso tutti, ad una di comunicazione di tutti verso tutti. A fianco, quindi, alle grandissime opportunità, in termini di velocità e di democraticità della comunicazione offerte dalla rete, numerosi sono i rischi rispetto ai quali si profila la necessità di una nuova responsabilità del Pubblico nell’ambito della comunicazione che richiede una riflessione ed una regolamentazione consapevoli e approfondite. In questo contesto il ruolo del Servizio Pubblico, in stretta collaborazione con l’Unione Europea, potrebbe maturare una nuova missione passando da servizio radiotelevisivo a rete radiotelevisiva. E garantendo un accesso alla rete a banda larga gratuito e disponibile per tutti, così come una adeguata formazione del pubblico. Dato imprescindibile perché si possa anche solo pensare alle nuove frontiere della comunicazione, evitando che il sistema lasciato a se stesso generi diseguaglianze. Contemporaneamente il Servizio Pubblico dovrebbe anche offrire contenuti gratuiti disponibili sulla rete e, contemporaneamente garanzie, non tanto sui contenuti stessi, quanto piuttosto sulle loro fonti permettendo così all’utente finale di poter accedere alla fonti e a verificare. In questo contesto, quindi, secondo Infocivica il servizio pubblico può posizionarsi al centro di questo scenario se si pone l’obiettivo di operare come punto di riferimento e canale di scorrimento, come Hub tra il cittadino e i contenuti e i servizi offerti sia dal servizio pubblico che da altri soggetti. Non si tratta, in tale funzione di sostituirsi ai motori di ricerca e alle grandi banche dati ma di aiutare il pubblico ad usare gli strumenti a disposizione. Fornendo altresì una preziosa interconnessione fra le strutture culturali del Paese: Università, Biblioteche, teatri, film commission etc. E, contestualmente, un agile accesso a queste strutture da parte dell’utente finale.
Tutto ciò non significa la cancellazione della tradizionale offerta broadcast di reti generaliste, tematiche e specializzate finanziabili anche attraverso il canone. Significa ricollocare questa offerta in una più ampia gamma di offerta di prodotti scritti e audiovisivi e di servizi che si alimenta delle interconnessioni ad archivi, banche dati e strutture culturali disponibili. Siano questi contenuti gratuiti o a pagamento. Al servizio pubblico dovrebbe essere affidato altresì la produzione di contenuti di comunicazione istituzionale nonché la gestione di servizi di connessione con Pubbliche Amministrazioni e altri soggetti pubblici e privati e di un servizio di help desk che orienti l’utente nella fruizione di tutti i servizi e le offerte.
Da un punto di vista politico e gestionale, la proposta di Infocivica è della costituzione di un’unica azienda pubblica di comunicazione che unifichi telefonia, segnale di rete e radio televisivo; e che possa naturalmente stabilire rapporti anche con aziende private così come essere compartecipata da privati ma con golden share pubblica.
Gli altri compiti dovrebbero invece essere assolti da una Media company che erediti quelli sin qui svolti dalla Rai e li ricollochi nel nuovo universo reteradiotelevisivo.
Ricordiamo che Infocivica è una libera associazione di persone, fondata da Jader Jacobelli, Bino Olivi ed un gruppo di giornalisti, universitari, funzionari e comunicatori pubblici che, dal suo primo incontro ad Amalfi <http://www.infocivica.eu/dossier_Amalfi_00_programma.htm>  nel settembre 2000, si batte per il rinnovamento del servizio pubblico radiotelevisivo e la ridefinizione della sua missione nella società dell’informazione e della conoscenza.