Le opere presentate in mostra costituiscono alcuni esempi significativi della parabola storico-artistica della moderna scultura torinese, dall'800 ai primi anni 60 del 900.

Cultura e Società postato da Stefano50 || 8 anni fa

Inaugurazione Galleria Matteotti a Torino con l'evento:


DA BISTOLFI A MASTROIANNI

Cent’anni di scultura torinese


A cura di Umberto Brusasca e Mario Opezzo Testi di Armando Audoli, dal 18 giugno al 30  settembre 2015), da martedì a sabato, ore 15,30-19,30 (Aperta nel mese di agosto su appuntamento).

Corso Matteotti 2/A, Torino +39 335 5298305

 

Le opere presentate in mostra costituiscono alcuni esempi significativi della parabola storico-artistica della moderna scultura torinese: si tratta di un arco cronologico teso all’incirca tra la metà dell’Ottocento e gli anni Sessanta del secolo scorso; ossia tra l’avvicendamento di Odoardo Tabacchi a Vincenzo Vela, quale titolare della cattedra dell’Accademia Albertina, e l’inizio dei festeggiamenti per il centenario dell’unità d’Italia, coronato dall’Esposizione Internazionale del Lavoro del 1961, meglio conosciuta come “Italia ’61”. In mezzo, a livello di rassegne nazionali e internazionali, Torino visse almeno altri quattro eventi decisivi: le esposizioni generali italiane del 1884 e del 1898 (quest’ultima ospitò con successo la prima mostra dei bronzi artistici fusi da Emilio Sperati), l’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna del 1902 e l’Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro del 1911 (per la quale vennero edificati, tra l’altro, il ponte monumentale “Umberto I”, con i gruppi di Cesare Reduzzi e Luigi Contratti, e lo Stadium, allora uno dei più grandi complessi polifunzionali a livello mondiale, ornato dai colossali gruppi equestri in cemento di Giovanni Battista Alloati). In questo periodo Torino fu una città davvero importante per l’arte plastica italiana, e a tratti addirittura una capitale europea della scultura. Ci riferiamo, in particolare, a quel delicato frangente che è stato il passaggio dall’Otto al Novecento, allorché la presenza carismatica di alcune personalità d’eccezione, formate in accademia dal magistero di Tabacchi (è sufficiente ricordare Leonardo Bistolfi, Edoardo Rubino, Pietro Canonica e Davide Calandra), rappresentò il motivo principale dell’afflusso in città di giovani pieni di talento, in arrivo da tutta la penisola e dal mondo intero per frequentare gli studi dei nostri scultori o per iscriversi all’Albertina. 

 

Fonte: http://www.galleriamatteotti.it/pdf/CS%20mostra%20Da%20Bistolfi%20a%20Mastroianni.pdf