Imperialisti e lacchè, giù le vostre luride mani dal Medio Oriente!Le sofferenze e i problemi non sono mai cessati in Medio Orientedall'occupazione dell'Iraq e dell’Afghanistan da parte degli USA....

Imperialisti e lacchè, giù le vostre luride mani dal Medio Oriente! (dichiarazione CIPOML)

Estero postato da piattaformacomunista || 9 anni fa

Imperialisti e lacchè, giù le vostre luride mani dal Medio Oriente!

Le sofferenze e i problemi non sono mai cessati in Medio Oriente
dall'occupazione dell'Iraq e dell’Afghanistan da parte degli USA. Attualmente un'organizzazione terroristica chiamato "Stato Islamico dell'Iraq e del Levante" (ISIL), prosegue la sua avanzata iniziata a Fallujah. Questa organizzazione, che ha causato la fuga precipitosa di migliaia di persone da Mosul, che ha massacrato decine e decine di persone, che ha organizzato l'occupazione del consolato di Turchia e catturato come ostaggi gli impiegati, è ora alle porte di Kirkuk e minaccia Baghdad.
L'ISIL è un'organizzazione simile ad Al Qaeda e Al Nusra, utilizzate dagli USA come pedine per abbattere il regime di Assad in Siria. E’ appoggiata a livello logistico e militare dall’Arabia Saudita, dal Kuwait e dalla Turchia.
Sentendosi protetta, recentemente ha perpetrato azioni terroristiche nella regione curda di Rojava, nel nord della Siria.
Da tempo, gli imperialisti cercano di ridisegnare il Medio Oriente per poter applicare la loro politica ed impadronirsi delle fonti e degli impianti petroliferi. Per riuscire nei loro obiettivi, adoperano ogni tipo di stratagemma per provocare conflitti e rivalità tra le diverse comunità e nazioni della regione. Di fronte alla Siria, all’Iran e agli Hezbollah del Libano, qualificati dagli imperialisti l’"Asse del male sciita", tentano di costituire, con la Turchia ed i paesi del Golfo Pesco, compresa l’Arabia Saudita, la "Mezza Luna sunnita". Ciò costituisce la base dei violenti scontri tra le comunità della regione. In Iraq, la politica del governo di Al Maliki, che non riconosce alcun diritto di esistenza alle altre comunità, non è riuscita ad imporsi in un paese disastrato dopo il ritiro delle truppe USA.
L’ISIL, che è equipaggiato dalla Turchia con diversi mezzi, e che è stato de facto considerato come suo alleato per aprirsi una via in Siria, è il risultato di una politica consistente nell’approfondire le differenze tra le comunità, per trasformarle in fonte di conflitto tra di esse. L’ISIL prospera nel vasto campo aperto dalla politica reazionaria dell'imperialismo e del governo della Turchia.
L'Iraq si trova attualmente di fronte a una tripla divisione tra sunniti,
sciti e curdi. Il problema oltrepassa ampiamente la questione interna
dell'Iraq, e si è trasformato in un problema mondiale, all’interno di un Medio Oriente che si trova in un processo nel quale inevitabilmente le superpotenze si affronteranno per mettere mano ad una ripartizione delle zone di influenza nella regione.
Dopo l'attacco dell’ISIL contro il consolato della Turchia a Mosul, nel quale sono state prese come ostaggi tutte le persone presenti, il Ministro degli Esteri della Turchia, ha rilasciato una dichiarazione affermando che quelle persone “non sono ostaggi"; ma con ciò ha ammesso implicitamente l'esistenza di relazioni tra il governo turco e tale organizzazione terroristica. Le voci secondo i quali, i servizi di informazione della Turchia (MIT) avevano ricevuto informazioni sull'attacco contro il consolato, non fanno che confermare che il governo turco è connivente con la criminale organizzazione terroristica.
Nell'acutizzazione di questa situazione di caos crescente in Iraq, che
ineluttabilmente ingloberà l’intera regione, il governo turco ha una grande responsabilità. Ha manovrato alle spalle dei suoi vicini per diventare una potenza regionale; si è trasformato in un provocatore nei confronti dei paesi confinanti; aizza gli uni contro gli altri e minaccia continuamente i cittadini alawiti in Turchia; ha fatto tutto il possibile per appiccare il fuoco nella guerra in Siria.
I risultati della politica imperialista in Iraq portano verso una nuova
guerra. Le rivendicazioni più importanti dei popoli della regione sono oggi la pace e la democrazia; ma ciò non sarà mai possibile ad opera delle brame degli Stati Uniti d'America, della Turchia e degli altri Stati alleati reazionari.
Attualmente, la condizione di una vera pace sta nella costruzione collettiva della democrazia dei popoli, affinché possano autogovernarsi cacciando i dittatori oppressori assieme agli USA e ai loro alleati. Un nuovo ordine edificato su una vera laicità che garantisca la fraternità tra le differenti credenze, può essere un'alternativa alla politica che incita i popoli a distruggersi e all’ordine imposto dagli USA, basato sul caos.
Abbasso l'imperialismo!
Viva la solidarietà tra i popoli!

Giugno 2014

Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti

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