Il culto dell’imbalsamazione fù scoperto dagli antichi Egizi i quali credevano che, conservando la salma si dà la possibilità allo spirito del defunto di ritornare nel proprio corpo in qualsiasi mo...

Imbalsamazione: dagli egizi ai giorni d’oggi

Religione postato da lparmy || 10 anni fa

Il culto dell’imbalsamazione fù scoperto dagli antichi Egizi i quali credevano che, conservando la salma si dà la possibilità allo spirito del defunto di ritornare nel proprio corpo in qualsiasi momento. Di coseguenza sono stati numerosi i popoli antichi che hanno deciso di praticare questa particolare tecnica di conservazione, come per esempio gli Assiri, i Persiani, gli Inca ecc.

Un pò di storia

Come accennato, gli Antichi Egizi, furono i primi a studiare le varie tecniche di imbalsamazione ottenendo risultati di conservazione molto notevoli, come le mummie ritrovate a distanza di migliaia di anni. Questa antica civiltà aveva una particolare credenza, quella che l’anima dipendeva dal corpo perché tramite quest’ultimo poteva mantenere il contatto con il mondo dei vivi e usufruire delle offerte e del culto funerario.


Nel lontano periodo che va dal 4500 al 3000 a.C. era usanza seppellire i cadaveri in posizione fetale in fosse nella sabbia, senza alcun tipo di “contenitore”; in questo modo, grazie all’alta temperatura della sabbia, il corpo venne disidratato e mummificato in modo naturale ed è proprio questo a fatto nascere negli Egizi la concezione dell’imbalsamazione. La vita ultraterrena però all’inizio era un privilegio delle persona ad alto rango, come per esempio i faraoni erano gli unici a cui era riservata l’imbalsamazione; con il tempo tantissime popolazioni hanno cominciato a praticare questa tecnica anche a persona a basso rango.


La pratica dell’imbalsamazione era un operazione molto complessa che conteneva un profondissimo significato simbolico e religioso, eseguita quindi da sacerdoti specializzati e professionisti. Dopo aver estratto il cervello tramite particolari uncini, il corpo veniva svuotato dei suoi organi, tranne il cuore, la sede dell’intelletto, delle passioni e delle facoltà umane, questi venivano essiccatti e trattati con particolari olii essenziali e posti in un urna affianco alla salma. Dopo aver rimodellato il corpo e sostituito gli occhi con pietre colorate, il cadavere veniva immerso in un composto disidratante, in modo tale da fargli perdere tutti i liquidi, infine, attraverso un rito veniva immerso nel fiume per purificarlo dai liquidi in eccesso.


Imbalsamazione ai giorni d’oggi

L’imbalsamazione, oggi, viene eseguita principalmente per conservare gli animali come trofeo di caccia o come ornamento, quella umana invece viene eseguita molto raramente e solo a persone molto importanti, come per esempio il Papa. In italia la completa imbalsamazione è vietata, ma comunque, alcune imprese di onoranze funebri a Roma, effettuano dei trattamenti necessari alla conservazione del corpo per diversi mesi.