Le elezioni tedesche confermano la tendenza generale, che vede una crescita della destra, causata dalla rigidità finanziaria, e della diminuzione di consensi della sinistra, troppo occupata a cer...

Estero postato da monitoreinter || 6 anni fa

Le elezioni tedesche confermano la tendenza generale, che vede una crescita della destra, causata dalla rigidità finanziaria, e della diminuzione di consensi della sinistra, troppo occupata a cercare consensi al centro, trascurando il suo elettorato tradizionale. Se non vi è stata una affermazione numericamente più consistente del populismo è dovuto soltanto al grande carisma della Merkel ed anche ai suoi risultati economici; tuttavia i segnali arrivati dal paese tedesco non devono essere sottovalutati, anche in ottica europea. La destra estrema consegue un buon successo, in maniera analoga a quanto accaduto con l’affermazione di Trump negli Stati Uniti: eccessiva diseguaglianza sia tra i ceti sociali, che sotto l’aspetto geografico. Si può dire che, in un certo senso, la riunificazione inizia a presentare ora il conto in termini politici. La Germania dell’est si è sentita trascurata ed il risultato dei nazionalisti è stato quello di diventare la seconda forza politica della parte orientale. Ciò significa anche che l’integrazione non è avvenuta in maniera completa. La maggiore povertà dell’est tedesco, procede di pari passo con gli elettori degli altri paesi che si sentono sfavoriti: l’interlocutore privilegiato non è più la sinistra, incapace di proporre soluzioni adeguate e di effettuare una rappresentanza efficace, ma il voto degli scontenti converge su formazioni populiste e di estrema destra, capaci di mettere come elemento più importante dei loro programmi politici la difesa dei ceti nazionali più sfavoriti. Che poi questi programmi vengano accantonati è tutto un altro discorso. La socialdemocrazia tedesca, che ha conseguito il suo peggiore risultato, ha ripetuto l’errore di tanti altri partiti europei di centro-sinistra, che è stato quello di privilegiare la ricerca del voto di centro, praticamente abbandonando la rappresentanza del suo elettorato tradizionale, quello penalizzato dalle politiche governative. In realtà le politiche dell’esecutivo portavano anche la firma dei socialdemocratici al governo insieme alla Merkel e quindi la punizione elettorale arriva con questo significato: essersi piegato a politiche sociali sempre più compresse. Anche stavolta vale la regola che l’elettore tra l’originale e la copia sceglie l’originale e ciò contribuisce a spiegare la vittoria, seppure ridotta, della Merkel. In Europa questo risultato obbliga la Germania a rinsaldare l’alleanza necessaria con la Francia, per costruire un programma capace di invertire la rotta del rigore, che deve, però essere conciliante, con le richieste degli elettori cristiano democratici, da sempre attenti alle logiche di bilancio. Tuttavia sarà determinante un cambio in Europa, perchè è anche dove il risultato tedesco rischia di amplificarsi. Per ora la Germania sembrava al riparo dall’ondata populista, ora che il fenomeno riguarda  anche Berlino, il significato è che nessuno ne è più escluso. Sia la Francia, che la Germania, hanno contenuto l’estrema destra, ma se per Parigi la presenza del Fronte Nazionale non è una novità, per Berlino si tratta di un fenomeno che non accadeva da molti anni e che promette di causare molte conseguenze. La rilevanza è tale che dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, il risultato del voto tedesco rappresenta il segnale più forte per Bruxelles. Fino ad ora la convinzione che i tedeschi fossero per l’Europa unita era un dato certo, anche per la predominanza della Germania all’interno dell’unione. Al contrario il voto ha dimostrato che ciò non è bastato ed ora è necessario che una profonda revisione del governo delle finanze insieme ad un coinvolgimento maggiore dei paesi storicamente più legati all’Europa come Italia e Spagna. Allargare il consenso nei popoli europei attraverso una maggiore redistribuzione della ricchezza è l’unico metodo per contenere il populismo estremista e che può permettere anche di sopportare le emergenze come quella dei profughi. Alla Merkel è stata rinfacciata l’accoglienza dei profughi siriani e nelle altre parti d’Europa l’argomento è quello più usato nelle campagne dei partiti e movimenti anti unione. Se manca la percezione che l’accoglienza viene effettuata con somme destinate alla popolazione locale questi sentimenti non fanno altro che favorire i partiti di estrema destra, viceversa il mantenimento del sistema di salvaguardia sociale, unito alla sicurezza, oltre ad essere un fattore dovuto rappresenta anche un argine contro l’estremismo. Insomma questo è l’ultimo avviso per arrivare ad una maggiore integrazione europea, d’ora in avanti ogni decisione dovrà essere presa tenendo nella dovuta considerazione questo stato, che è ormai di emergenza.    

Fonte: http://monitoreinternazionale.blogspot.it/2017/09/il-significato-delle-elezioni-tedesche.html