Nella comunicazione familiare il dialogo,l'ascolto, l'attenzione sono gli elementi fondamentali per la crescita, lo sviluppo e la maturità dei figli. Per instaurare una comunicazione efficace è im...

IL RAPPORTO GENITORI-FIGLI

Italia postato da gabry81 || 14 anni fa

Nella comunicazione familiare il dialogo,l'ascolto, l'attenzione sono gli elementi fondamentali per la crescita, lo sviluppo e la maturità dei figli. Per instaurare una comunicazione efficace è importante partire da una dimensione di ascolto, prestando attenzione alle emozioni e alle opinioni che i figli possonoesprimere. E' una modalità di comunicazione che va costruita quotidianamente, con pazienza e attenzione, cominciando dai primi scambi verbali e non verbali. Quando i bambini sono piccoli è importante la funzione e la modalità della comunicazione - numero di scambi, varietà di segnali, ricchezza del linguaggio - per aiutarli a sviluppare il linguaggio, le competenze comunicative e l’intelligenza. E' fondamentale prendere seriamente quello che dice il bambino, che ha bisogno di essere ascoltato attentamente e non superficialmente. L'essere sempre interrotto o criticato non gli permette di acquisire sicurezza nei suoi stessi pensieri e di sviluppare un buon livello di autostima, ma anche, dargli sempre ragione, lasciarlo parlare continuamente quando ha bisogno di essere contenuto, non gli permettere di sviluppare un proprio senso critico e la capacità di interpretare in modo obiettivo ed equilibrato un evento, una situazione, un argomento, ecc.
Il sostegno maggiore è dato dall'essere ascoltato fino in fondo, dal sentirsi compreso, appoggiato e contenuto e dalla possibilità di confrontarsi con l'adulto quando questi ha un'opinione diversa dalla sua. Un aspetto fondamentale della comunicazione in famiglia è l’apertura al dialogo, infatti, è possibile uno sviluppo più armonico e sereno se c’è maggiore confidenza con i genitori e se si creano situazioni in cui è possibile per ognuno raccontare le proprie esperienze, quanto accade durante la giornata; i bambini, i ragazzi risultano emotivamente più equilibrati e socialmente maturi. Un fase dello sviluppo che mette a dura prova la comunicazione fra genitori e figli è la fase adolescenziale. La conflittualità tra i bisogni di autonomia e di protezione dell'adolescente si esprimono all'interno della famiglia attraverso nuove e diverse forme di comunicazione sia verbali come silenzi,aggressività verbale, aumento dei conflitti, provocazioni, che non verbali come modo di vestire e di atteggiarsi, rapporto con il cibo, modalità di gestire gli spazi personali. La fase dell'adolescenza caratterizzata da comportamenti che vanno dalla solitudine all'irrequietezza, dal rifiuto delle regole familiari (fino ad allora accettate) al rifiuto scolastico, dalle nuove richieste ed esigenze relative al desiderio di avere il motorino, di andare in discoteca, di non avere orari da rispettare, comporta delle irregolarità di condotta nel contesto familiare, che rischiano di compromettere in modo drastico la comunicazione all'interno della famiglia. Le domande più frequenti che i genitori pongono agli psicologi c/o i nostri studi e centri di psicologia riguardo alle situazioni difficili che stanno vivendo sono:

  • non riusciamo più a capire cosa vuole
  • non riusciamo più a farci ascoltare
  • cosa possiamo fare?
  • come dobbiamo comportarci?
  • come può aiutarci uno psicologo?
  • si può risolvere il problema?
  • dove abbiamo sbagliato perchè si rivolta così contro di noi?
  • perchè si comporta così?
  • è colpa nostra?
  • perchè i miei figli sono così diversi tra loro quando ci siamo comportati con entrambi allo stesso modo?
  • perchè è così svogliato, testardo, irascibile, taciturno?
  • riusciremo di nuovo ad aver un rapporto sereno con lui/lei?
  • la situazione si può aggravare?
  • come sarà da adulto?

La comunicazione fra genitori e figli può, quindi, diventare difficile, i genitori possono sentirsi insicuri, poco informati, e i figli possono sentirsi incompresi, non ascoltati, e non trovare argomenti da condividere con i genitori. Per i genitori è importante essere flessibili e cambiare le modalità comunicative adottate: mantenere il rapporto maturato con il figlio dall'infanzia rischia, infatti, di portare incomprensioni e continue ed esasperate richieste e provocazioni da parte del ragazzo, con il rischio di compromettere il dialogo e di rompere i rapporti. Una comunicazione funzionale, posta ad un livello condiviso permette al genitore di conoscere ciò che i figli sanno, i loro punti di vista, per questo motivo l'ascolto dovrebbe essere empatico e non giudicante, questo permette di capire le reali richieste dei figli rispetto alle loro conoscenze dell'ambiente circostante e rispetto al sostegno che inconsciamente richiedono ai genitori riguardo alle loro scelte e ai loro comportamenti. Anche nelle decisioni da prendere e nella definizione delle regole è importante cercare di mantenere un atteggiamento di negoziazione. L'atteggiamento più efficace, in base all'età, potrebbe essere quello di stabilire degli orientamenti, dopo averli discussi, con i figli, cercando di arrivare a delle regole il più possibile condivise, senza imposizioni troppo rigide. Nella famiglia, il dialogo e il confronto rappresentano, un mezzo per creare senso di fiducia, affetto e senso di appartenenza. Parlare ai figli in modo da tenere aperti i canali di comunicazione permette di superare i disaccordi. Mettersi in una posizione di ascolto può modificare molto ciò che si vuole dire e anche il modo di dirlo. In questo caso l'intervento psicologico propone percorsi di approfondimento e miglioramento degli stili educativi e della comunicazione in famiglia attraverso un coinvolgimento attivo e concreto.
Partendo dalle situazioni di difficoltà quotidiana si possono individuare dei percorsi per facilitare la comunicazione nel rapporto educativo con i figli, entrare in empatia con loro, acquisire abilità nell'ascolto e nella riformulazione dei messaggi, saper esprimere i sentimenti, negoziare le regole, la disciplina, educare alla gestione dei conflitti. Favorire la comunicazione, l'espressione ed il confronto sulle diverse reazioni emotive (amore, rabbia, insofferenza,tenerezza, frustrazione, affetto, passione, attaccamento, avversione, indifferenza, solidarietà, ostilità, ecc.) dei singoli membri della famiglia, permette di individuare e verificare modalità alternative di comportamento così da ampliare il repertorio espressivo verso canali più adatti e funzionali.