Tecnica assai antica, il massaggio ai piedi, o riflessologia plantare, affonda le sue radici addirittura nel 2500 A.C. Sono stati trovati, infatti, vari graffiti che rappresentano la mappa del piede risalenti a questa epoca.
Ma come avviene un massaggio ai piedi di riflessologia plantare? La tecnica prevede una serie di piccole stimolazioni ravvicinate di determinate zone della pianta del piede attraverso il polpastrello del pollice della mano con un movimento a lombrico che trasmette degli impulsi alle zone nervose allo scopo di riequilibrare l'energia del corpo. Questa zona del corpo, infatti, è ricca di terminazioni nervose collegate ai vari organi che, se opportunamente stimolate, possono contribuire a far star meglio la persona trattata.
Come dicevamo, esiste una mappa delle zone riflesse, cioè dei punti della pianta del piede collegati ai vari organi. Volendo semplificare di molto, possiamo dire che il calcagno è collegato all'apparato genitale, il dito pollice alla testa, la milza occupa una specifica area sul piede sinistro mentre il fegato nel piede destro. Naturalmente, la cosa è ben più complessa e sarà utile al riflessologo studiare attentamente la mappa plantare.
Ma a cosa serve la riflessologia plantare e quali sono i benefici che si ottiene sottoponendosi ad una seduta?
I problemi che si possono curare attraverso questa tecnica sono molti, tra i più noti citiamo
insonnia, ansia, mal di testa, dolori mestruali, mal di gola, mal di orecchio, ritenzione di liquidi,
tosse e sinusite. In realtà, però, un bravo professionista è in grado di curare anche altri disturbi, per così dire, più complessi, come quelli legati alla circolazione sanguigna, i problemi di cuore e di reni.
Addirittura, vista la sua efficacia, la riflessologia plantare è utile ai pazienti malati di tumore, in quanto in grado di contribuire al loro recupero di energia vitale, al rilassamento e ala diminuzione del dolore.
Il numero di persone che ha risposto al massaggio ai piedi in modo positivo è molto alto: possiamo dire che circa il 95% dei pazienti ha reagito molto bene agli stimoli delle zone indicate sulla mappa del piede.