Il delirio in psicologia è costituito da un insieme di idee deliranti collegate tra di loro. Lo stesso termine “delirio” viene anche usato per indicare quegli stati confusionali, in cui si ha una g...

Il delirio persecutorio in psicologia

Salute e Benessere postato da egolemweb || 7 anni fa

Il delirio in psicologia è costituito da un insieme di idee deliranti collegate tra di loro. Lo stesso termine “delirio” viene anche usato per indicare quegli stati confusionali, in cui si ha una grave alterazione della coscienza e di tutta l’attività psichica, che si possono osservare nel corso di malattie tossiche o infettive.

 

Un individuo afferma di essere perseguitato e vede come suoi nemici i ministri del governo i quali emettono leggi a lui sfavorevoli e continuamente lo minacciano attraverso i giornali, la radio e la televisione. Quando vediamo che questo individuo risulta essere assolutamente convinto di ciò che dice, tanto che non vale nessun ragionamento, nessuna prova a smuoverlo dalle sue idee, diciamo che abbiamo a che fare con una personalità delirane: in questo caso si tratta di delirio di persecuzione.

 

L’idea delirante è un idea errata che non si lascia correggere né dalla critica né dall’esperienza. La persona delirante ha la certezza più assoluta, la fede più incrollabile nella verità della sua idea, spesso del tutto assurda. I ragionamenti più convincenti e più adatti a dimostrare l’assurdità delle sue convinzioni non servono a risvegliare nella persona delirante nemmeno l’ombra del dubbio.

 

Va perciò distinto un delirio confuso da un delirio lucido, in cui la coscienza del soggetto è invece normalmente lucida. Il delirio lucido riveste il maggiore interesse e la maggiore importanza.

 

Le idee deliranti sono spesso in rapporto con altri disturbi psichici. Così le allucinazioni costituiscono spesso il punto di partenza di un delirio allucinatorio.

 

Prendiamo in considerazione, ad esempio, il caso di un soggetto che abbia delle allucinazioni uditive: egli sente delle voci che lo insultano o che lo minacciano di morte. Ed ecco che l’idea delirante si è formata ed attorno ad essa lentamente e gradualmente può svilupparsi tutta una costruzione fantastica: i presunto persecutori, ad esempio, vengono ben presto individuati nei vicini di casa i quali si avvarrebbero di apparecchi speciali, opportunamente costruiti, per trasmettere le proprie frasi di ingiuria o di minaccia.

 

All’inizio qualche dubbio agita l’animo del soggetto: egli può nutrire delle incertezze sull’effettiva realtà delle proprie idee, ma alla fine la convinzione di essere perseguitato si radica profondamente im lui e diviene irriducibile. Il delirio si è così delineato in tutta la sua completezza partendo dalle allucinazioni uditive iniziali.

 

Può però verificarsi anche il fenomeno inverso: che sia cioè il delirio a creare l’allucinazione. In altre parole, può darsi il caso che un delirante convinto di essere perseguitato finisca, sotto l’influenza di questa sua errata convinzione, per sentire le voci dei suoi presunti nemici: si avranno così delle allucinazioni uditive a partire da un delirio di persecuzione.

 

In altri casi il delirio è legato non a disturbi allucinatori, ma a un interpretazione errata di fatti reali. A partire da avvenimenti del tutto casuali i deliranti di questo tipo fanno delle complicate deduzioni: essi le interpretano.

 

E’ per questo motivo che si parla di delirio interpretativo. Il passante che fischietta il motivo di una canzone sembra, per il delirante, volere richiamare l’attenzione degli altri passanti su un suo difetto fisico.

 

Accanto ai deliri che sono in rapporto ad allucinazioni e ad interpretazioni erronee della realtà, si deve poi considerare il cosiddetto delirio immaginativo. Questo tipo di delirio non prende lo spunto dal contenuto di allucinazioni o dal mondo esterno, ma nasce dal nulla, portando con sè un particolare senso di convinzione.

 

La Dott.ssa Nadia Barberis svolge la professione di psicologo presso il suo studio a Messina. Offre consulenze psicodiagnostiche, sostegno psicologico, psicoterapia psicoanalitica, sia all’individuo che alla coppia.