Quale rapporto si può avere con il proprio corpo abusato e martoriato? Un problema che attraversa tutte le più di 1100 pagine di Una vita come tante di Hanya Yanagihara.

Letteratura postato da ENRICOMARIAGUIDI || 4 anni fa

"Potrei dirti delle cose che non riusciresti più a scordare, e per le quali non potresti mai perdonarmi, lo sai? Ti rendi conto del potere che ho? Lo sai che da quando ti conosco non c’è stato un solo giorno nel quale non ti abbia mentito? Sai chi sono veramente? Sai con quanti uomini sono stato, che cosa ho lasciato che mi facessero, le cose che mi hanno infilato dentro, i mugolii che mi uscivano dalla bocca?

Da questo pensiero di Jude in Una vita come tante di  Hanya Yanagihara, il libro caso letterario palanetario del 2015, si comprende già quale sono stati i sopprusi subiti dal corpo del protagonista e quale il suo rapporto con esso. Non conflittuale, non di venerazione, ma di chi lo concepisce come il mezzo privilegiato per conoscere il mondo e del quale ci si apetta che venga accettato in tutte le sue sfumature e presunte "anomalie" e contrasti (la bellezza appollinea del viso e lo storpiature del fisico), dove persino l'autolesionismo, quasi praticato in maniera scientifica, diviene un modo privilegiato per avere rapporti con il proprio corpo. 

Fonte: http:// enricomariaguidi.it/blog/