“Destinati a direzioni diverse. Un giorno cambieremo forma, cesseremo di esistere. Di noi resteranno ricordi, pensieri nello sguardo di chi ci ha conosciuto, ombre sul muro destinate a scomparire. Che ne sarà dei sogni, dove andranno i desideri? Forse la voglia di infinito che scuote la nostra imperfezione non è soltanto l’estensione di una coscienza evoluta, ma è carne e sangue da incontrare, è meta ultima di un desiderio.” Ancora una volta la parola torna protagonista di un testo impegnato e carico di significati. Parole da soppesare con calma, da leggere senza fretta per coglierne ogni sfumatura e retrogusto. “Destinati a direzioni diverse” è il nuovo libro di Guido Mazzolini. Lo scrittore cremonese dopo aver pubblicato romanzi e sillogi poetiche propone questa volta un testo diverso dal solito. Suddiviso in sei capitoli, ogni parte racchiude emozioni, sensazioni, azioni, parole sviluppate in uno spazio breve. Solo poche pagine per lanciare il sasso e stimolare intuizioni e ragionamenti. Mazzolini come sempre crede nel potere della parola, nella sua capacità di mostrare, di compiere, di guarire. Taumaturgica parola che si svela nel prodigio della lettura, in un rapporto confidente tra chi scrive e chi legge, chi getta il seme e chi raccoglie il frutto. “Certe parole sono incatenate in un gioco d’incastri senza fine. Una sull’altra, ammassate, e crescono torri splendenti, dal basso verso l’alto, dall’animale all’angelo, dal meschino al sublime…” L’intento dell’autore è chiaramente espresso e solo attraverso la parola scritta è evidente il desiderio di svelare le ombre più intime dell’uomo. Un argomento alla volta, con calma, e solo con l’acume e la freschezza che una scrittura consapevole riesce a dimostrare. Di certo un testo che susciterà curiosità e interesse. Da scoprire e da leggere.