Nonostante sia la destinazione preferita degli investimenti degli italiani, anche il settore immobiliare mostra di non essere del tutto in salute

Gli italiani sono più cauti nel comprare e vendere casa

Attualità postato da saramoca || 13 anni fa

Gli italiani hanno una fortissima propensione al risparmio. D’altra parte, è grazie a questa virtù da formichine se l’Italia non ha subito lo stesso trattamento che la finanza ha riservato alle famiglie statunitensi. Eppure anche nel nostro Paese non sono tutte rose e fiori, soprattutto per quanto riguarda il principale bene nel quale gli italiani (il 54%, secondo gli ultimi dati) preferiscono investire: il mattone. Ed è qui che si annidano i principali problemi.

La leggera contrazione dei prezzi che è stata registrata dalle analisi del settore è infatti alla base di una sorta di corto circuito: da una parte chi vende immobili non vuole ritoccare i prezzi al ribasso e dall’altra, chi acquista, procrastina l’investimento nella fiducia di un abbassamento ulteriore dei prezzi del mattone. Un processo che gli economisti conoscono abbastanza bene, ma che si traduce, di fatto, in un eventuale rischio immobilismo e, concretamente, nell’allungamento dei tempi di compravendita degli immobili. Con un aumento delle tempistiche medie di vendita rispetto agli ultimi tre mesi.

Si tratta di dati che differiscono sensibilmente a seconda delle aree prese in considerazione: se le grandi città si attestano attorno ai 171 giorni (grazie a un maggiore dinamismo del mercato), le altre province accusano il colpo: per vendere le case a Bologna, provincia compresa, servono ad esempio 226 giorni, a Bari 221, addirittura a Verona 243 giorni. Nonostante le evidenti difficoltà, comunque, le vendite sono in ripresa: +4,2% è il dato delle compravendite del primo trimestre 2010 su base annua.