Vorrei esaminare, brevemente, e con i mezzi, scarsi e forse in parte pilotati, che ci sono concessi, la situazione Ucraina, molto lontana da noi, dai nostri confini, dalle nostre città. Eppure, forse,...

Estero postato da arturoferraropelle || 9 anni fa

La situazione Ucraina oggi ci vede lontani, anche se non troppo, da un punto di vista geografico, ma che ci offre, credo, un interessante spunto di riflessione su quello che, forse, potrebbe essere, in un futuro, una questione a noi molto più vicina.
Continuano le forti tensioni in Ucraina, dopo la caduta del governo e gli interventi americani e russi.

L’Ucraina rappresenta uno stato autonomo, con una popolazione ben definita,  anche se composta di alcune cosiddette minoranze. Ha proprie leggi, proprie usanze e tradizioni. Ha confini e storia.
Eppure si ritrova al centro di una disputa imperialista. 
Parlando sovente con amici interessati all’argomento si entra, in particolare, in questa diatriba: meglio appoggiarsi al mondo occidentale, e quindi alla sfera di influenza americana, oppure lasciarsi soggiogare dalla vicina Russia, in contrapposizione allo strapotere statunitense?
Il modello occidentale noi lo conosciamo meglio dell’altro, e il senso di libertà,  quantomeno apparente ed indotto, ci potrebbero portare ad optare per questo. Mentre il senso di nazionalismo, di contrapposizione al potere consolidato, ci potrebbero far scegliere per il modello russo.
Posto che, personalmente sono più affascinato dai metodi del pluripotenziario Putin, piuttosto che dal “modello Obama”, credo che il ragionamento debba partire da un altro punto di focalizzazione.
Proviamo a chiederci perché l’Ucraina, così come l’Italia, o l’Europa (intesa Europa di Popoli e non bancaria),  non debbano poter vivere senza l’influenza di nessuna delle due realtà predominanti.
Chiediamoci perché uno Stato con propri confini, proprie leggi e proprio popolo no  potessa poter vivere in tranquillità senza sfere di influenza obbligate.
Io allora sono dalla parte del popolo, degli ucraini che  vogliono una  nazione indipendente, forte e, soprattutto, fiera. Una nazione che sappia, a costo di fare anche qualche sacrificio collettivo futuro, rinunciare al richiamo di questi due amici che, in qualche modo, in termini e con  mezzi, forse differenti, rischierebbero di tramutarsi in illegittimi carcerieri, più o meno brutali.
Io sto dalla parte dell’Ucraina e della sua reale e totale indipendenza.

Fonte: http://www.gabrielecatellani.it