Gli scalatori che intendono raggiungere la vetta del monte Everest, dovranno riportare al campo base i "bisogni" fatti nella parte più alta della montagna.

Attualità postato da Mike67 || 2 mesi fa

Drastica soluzione al problema dei rifiuti delle autorità nepalesi per fronteggiare il crescente fenomeno dell'accumulo di rifiuti organici e non che invadono l'alta quota della vetta Himalayana. L’Everest, la montagna più alta del mondo, un simbolo di sfida e conquista per gli alpinisti. Ma ora, sembra che la sfida non sia solo raggiungere la vetta, ma anche… riportare indietro i propri bisogni. Sì, avete capito bene. Le autorità nepalesi hanno deciso che chi espleta i propri bisogni fisiologici sull’Everest dovrà riportarli indietro. Un’idea che potrebbe sembrare bizzarra, ma che in realtà risponde a un problema molto serio: l’inquinamento. Da anni, infatti, la montagna è vittima di un problema crescente di escrementi e spazzatura. Con l’aumento del numero di scalatori, la cacca si è accumulata, creando un vero e proprio problema ambientale. E non solo: secondo il sindaco Mingma Sherpa, alcuni scalatori sono stati male a causa della vista degli escrementi. Si stima che sull’Everest si siano accumulate nel tempo circa tre tonnellate di escrementi umani, di cui almeno la metà “lasciati” all’ultimo campo (quota 7.906 mt) prima della vetta: il famoso “Colle Sud”. Per risolvere il problema, la municipalità di Khumbu Pasanglhamu ha deciso di adottare una soluzione radicale: ogni scalatore dovrà acquistare dei sacchetti speciali al campo base e riportarli indietro una volta raggiunta la vetta. Un’idea che ha un che di ironico, ma che potrebbe effettivamente funzionare. Ma non è tutto. Oltre alla cacca, l’Everest è pieno di altri rifiuti: lattine, tende di plastica strappate, bombole di ossigeno vuote… Ogni anno vengono organizzate spedizioni per raccogliere parte di questa spazzatura, ma il problema persiste. E poi c’è il problema del numero crescente di persone che cercano di scalare l’Everest. Solo nel 2023 sono stati concessi 478 permessi a scalatori stranieri. Se a questi si aggiungono gli sherpa e i portatori nepalesi, il numero di persone che hanno cercato di raggiungere la cima è di circa 1.200. Di questi, solo la metà è arrivata effettivamente in cima. Insomma, l’Everest è diventato un vero e proprio “gabinetto a cielo aperto”, come ha detto Stephan Keck, una guida sentita da BBC News. Ma forse, con questa nuova regola, le cose potrebbero cambiare. E così, mentre gli scalatori si preparano per la loro prossima avventura, dovranno ricordarsi non solo di portare con sé il necessario per la scalata, ma anche di fare più spazio nello zaino per… Un piccolo prezzo da pagare per preservare la bellezza dell’Everest.

Fonte: https://www.ilpost.it/2024/02/09/cacca-everest-campo-base/