“Rinascimento nucleare”. È la formula su cui punta il nostro Paese, nel momento in cui torna a produrre energia dall’atomo. Un’occasione di rinascita tecnologica, perché l’Italia si riappropria di una sua competenza storica, e un’opportunità di rilancio dell’economia, grazie alle imprese coinvolte nella realizzazione degli impianti. Produrre energia dall’atomo rappresenta anche “una risposta al cambiamento climatico – ha spiegato Conti – il nucleare non emette anidride carbonica. Le centrali previste a regime saranno in grado di soddisfare il 25% del fabbisogno energetico italiano, consentendo un risparmio di emissioni pari a 70 milioni di tonnellate l’anno, la metà di quanto emesso nel nostro Paese dalle automobili o dalle imprese elettriche.