"...La poesia è una mosca catturata in un bicchiere, che ronza e sbatte contro il vetro senza fermarsi mai."Con questa riuscita metafora si comcludeva la prima silloge del poeta cremonese Guido Maz...

Ed è ancora poesia. Il secondo "figlio " di Guido Mazzolini

Letteratura postato da neo1967 || 12 anni fa

"...La poesia è una mosca catturata in un bicchiere, che ronza e sbatte contro il vetro senza fermarsi mai."
Con questa riuscita metafora si comcludeva la prima silloge del poeta cremonese Guido Mazzolini, dal titolo  "L'Attimo e l'Essenza" (Arduino Sacco Editore) e davvero questa metaforica mosca continua a ronzare senza sosta e senza mai fermarsi.
"Tutto ciò che posso dire", pubblicato da Sangel Edizioni è il secondo lavoro di Mazzolini e ruota attorno al concetto della parola come generatrice di emozioni.
Nella prefazione infatti si racconta di un'umanità primordiale che riceve in dono un prezioso regalo: l'espressione; proprio attraverso il "linguaggio dell'inesprimibile" Mazzolini svela la capacità evocativa del suono, considerando la parola, il sacro "logos", una chiave per accedere a dimensioni nascoste nel profondo dell'anima. La "deità" dell'uomo (Domani scorderemo/di essere stati simili agli dei/tratteniamo oggi una tenerezza acuta/che possa ricoprire ancora/le nostre ombre disperse.) è un regalo quasi immeritato, ecco che il poeta torna ad essere una figura "maledetta" condannata all'espressione (Appartengo a una stirpe maledetta/behemot caduto nel diluvio/agli albori di un’umanità imperfetta/troppo simile all’avvoltoio e 
al lupo.) ma sempre giustificato dalla propria umanità (Il poeta invece è soldato solitario/drizza la prua verso un oceano aperto/il suo è un vascello di parole e follia abbacinante...). La ricerca del significato più evocativo dell'espressione è lo scopo principale della poesia, "Tutto ciò che posso dire" si svolge pagina dopo pagina per raggiungere questo traguardo. Ambizioso ed irreale. Delirante e senza fine.