Dall’Italia all’America e ritornando indietro, L’isola di Ortigia è un romanzo che mescola erotismo, avventura e viaggio alla scoperta di se stessi.

Letteratura postato da Papel1 || 6 anni fa

Irene è una giovane ragazza della provincia romana con un solo desidero: andare via di casa e costruirsi il proprio futuro altrove. Ecco perché, appena diplomata, decide di trasferirsi a Roma per frequentare l’università. Per mantenersi, Irene è costretta a lavorare come cameriera in un ristorante alle dipendenze di un padrone che non esista a ricoprirla di attenzioni indesiderate.

Ma i sacrifici della giovane sono ripagati quando le si presenta l’occasione di spostarsi per lavoro a New York, la tanto sognata meta della rinascita. Qui, oltre al riscatto lavorativo che la vede diventare braccio destro del capo, Irene inizia a condurre una vita sessuale intensa, priva di legami sentimentali e finalizzata al solo soddisfacimento del piacere. Poi conosce Claudio e si rende conto che le è difficile mantenere un legame semplicemente fisico.

Le cose si complicano nel momento in cui ricompare nella sua vita un vecchio amante romano e Claudio sparisce improvvisamente. Non sapendo più che cosa fare, Irene decide malvolentieri di tornare in Sicilia e lì dovrà necessariamente confrontarsi con le sue scelte e con ciò che è davvero. 

 

L’AUTRICE

Elisabetta Mattioli è una scrittrice, poetessa e fotografa nata a Bologna nel 1976. La sua prima raccolta di poesie, Nosy, è stata pubblicata nel 2013 dalla casa editrice Leonida. Da allora sono uscite altre tre antologie poetiche da lei firmate. Autrice di racconti erotici, nel 2014 vince “Eroticamente”, il premio nazionale di narrativa erotica organizzato dall’associazione Sensualmente di Roma. Per due anni consecutivi (2015 e 2016), è finalista al Premio Nazionale di Filosofia nella categoria “epitaffi funebri ironici”. Nel 2015 viene pubblicato il suo primo libro per bambini, Trullallero. Scrittrice che spazia tra generi diversi e dalla penna instancabile. Da sempre appassionata di viaggi, all’interno dei suoi testi non mancano riferimenti ai luoghi da lei visitati in prima persona. 


Fonte: https://wordpress.com/post/papelcommunication.wordpress.com/548