Il 28 settembre Daniele Sanguinetti, giovane storico dell’arte e specialista della scuola genovese,  ha presentato uno straordinario dipinto inedito, proveniente da una collezione privata inglese...

DOMENICO PIOLA IN MOSTRA A PALAZZO CHIGI DI ARICCIA di Anna Scorsone Alessandri

Cultura e Società postato da anna scorsone || 10 anni fa

 

Il 28 settembre Daniele Sanguinetti, giovane storico dell’arte e specialista della scuola genovese,  ha presentato uno straordinario dipinto inedito, proveniente da una collezione privata inglese: la “Madonna Assunta” realizzata da Domenico Piola, uno dei maggiori interpreti del tardo-barocco  genovese; autore dei più importanti cicli decorativi della seconda metà del Seicento.

La manifestazione si inserisce nel programma di presentazione di “Dipinti inediti” del Barocco italiano da parte di autorevoli studiosi di livello internazionale.

Il dipinto resterà in mostra per due mesi nel Palazzo Chigi Ariccia (Roma), Piazza di Corte 14,  ed è stato illustrato dal fascicolo n. 19 della Collana del Barocco.

Sino ad oggi hanno partecipato al prestigioso programma critici d’arte come Riccardo Lattuada, Vincenzo Pacelli, Massimo Pulini,  Erich Schleier, Annalisa Scarpa, Vittorio Sgarbi, Nicholas Turner ed altri.

Domenico Piola nasce a Genova nel 1627 e rappresenta una delle voci artistiche più significative del panorama della pittura genovese della seconda metà del secolo XVII.  Proveniente da una famiglia di artisti, il suo apprendistato avviene sotto la guida del fratello maggiore Pellegrino.

Massimo esponente della pittura tardo-barocca genovese, maestro di una fiorente bottega artistica e successore di Valerio Castello nel campo delle grandi imprese decorative.

Il primo riferimento cronologico certo della sua vasta produzione risale nel 1647 con la pala del “Martirio e gloria di San Giacomo”. Negli anni immediatamente successivi esegue una tela l’ “Ultima cena”. La sua prima opera da frescante si può far risalire intorno al 1651 per la decorazione della cappella gentilizia dei De Marini, oggi  demolita e i pochi frammenti conservati presso l’Accademia Linguistica a Genova.

Si dedica soprattutto ai grandi  cicli decorativi: Giano che consegna a Giove le chiavi della città (Palazzo Spinola), l’Autunno e l’Inverno (Palazzo Rosso), notevole anche San Pietro che guarisce lo storpio (Santa Maria in Carignano) e gli affreschi di San Luca influenzati dalla pittura romana.

Fra le sue opere anche la Madonna e Santi sempre a Santa Maria in Carignano,  gli affreschi del Concilio degli dei a Palazzo Ferretti e gli affreschi dei palazzi genovesi, con storie di eroi classici, di imperatori antichi e allegorie mistiche per celebrare le virtù dei committenti e la glorificazione delle grandi famiglie come i Doria, gli Spinola, i Balbi ed altri facoltose famiglie che si rivolgono a Lui ed alla sua bottega per decorare ed ornare i palazzi con le storie degli imperatori antichi, degli eroi classici e con le allegorie a carattere religioso e contemplativo.

Negli affreschi, per controllare e accrescere l’illusionismo, Piola progetta anche le quadrature considerate di pari importanza della parte disegnata e tende a stabilire le norme fino al punto che le fitte immagini ondulate, confluite alla fine del secolo nella “maniera” romana, divengono un modello per la maggior parte della scultura genovese del tardo barocco.

Nel 1700 la sua partecipazione al Concorso per la decorazione della Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale, documentata da alcuni bozzetti. Tre anni più tardi Domenico Piola muore a Genova nel 1703.

                        

                              Anna Scorsone Alessandri