Molti trader sono rimasti disorientati dal recente andamento del dollaro sui mercati valutari. Ed è chiaro che questa questione interessa moltissimi investitori, dal momento che il biglietto verde...

Dollaro in altalena: ma in futuro cosa accadrà?

Finanza postato da serpentediterra || 5 anni fa

Molti trader sono rimasti disorientati dal recente andamento del dollaro sui mercati valutari. Ed è chiaro che questa questione interessa moltissimi investitori, dal momento che il biglietto verde è il fulcro di tutti i mercati. Quel che sta succedendo impedisce al momento di comprendere che cosa accadrà nei prossimi mesi. da una parte c'è la recente retorica dell’amministrazione Trump che spinge per un dollaro forte. Dall'altra però l’orientamento protezionista crea disagio sui mercati, abbassa la propensione al rischio e favorisce un dollaro debole. a prescindere che si negoziano lotti, minilotti, microlotti trading, la domanda è sempre quella: cosa succederà?

Il tasso di cambio reale effettivo del dollaro

A seconda del punto di vista che si adotta, l'esito è differente. Il risultato cambia se guardiamo alla crescita o ai differenziali dei tassi di interesse, come cambia se guardiamo alle politiche monetarie straordinarie o ai fattori geopolitici. Quel che sembra evidente al momento è che diversi venti contrari macro e tecnico stiano soffiando a sfavore del dollaro. Sembrerebbe quindi che la valuta americana sia sopravvalutata. Almeno si trae questa indicazione se si osserva il tasso di cambio reale effettivo (che misura il tasso di cambio – ponderato per gli scambi – di una valuta rispetto ad un paniere di valute, rettificato per le differenze di inflazione). Analisi che vale a maggior ragione se consideriamo i persistenti deficit fiscali e di bilancio.

I confronti sul dollaro

Se confrontiamo il dollaro con i mercati emergenti e l'area Euro, abbiamo la stessa impressione. Ed è cosa utile farlo se adottiamo una strategia forex spread trading (guida esempi). I mercati emergenti sono trainati dalla ripresa globale in corso, specie dalla crescita dei prezzi delle materie prime. Analogamente nell'area Euro la crescita viaggia al suo ritmo più rapido da diversi anni a questa parte. Lo scenario quindi è favorevole a dun ulteriore apprezzamento dell'euro. Non è quindi improbabile che molti gestori di riserve valutarie scelgano di comprare più euro a scapito del dollaro in futuro.

A sostegno dell'ipotesi contraria viene soprattutto richiamato il probabile inasprimento dei rialzi dei tassi da parte della Fed. Tuttavia anche i dati storici dimostrano che non  sono fortemente correlati con un rafforzamento del dollaro. Dal dicembre 2015 il dollaro si è deprezzato del 4% mentre nello stesso periodo la Fed ha alzato i tassi di 150 punti base. Anche nel 2004-2006 quando la FED alzò i tassi, il dollaro si deprezzò del 7%. Tutto questo fa capire come fare delle previsioni sia complicato, specie se di mezzo c'è il dollaro USA.