Sto guardando Il Divo, geniale film, se non altro per monologhi e dialoghi, di Paolo Sorrentino, e penso al potere.
Il potere è bello, e dico bello perché proprio non trovo altro aggettivo adeguato e meno banale, perché permette di giocare con le proprie decisioni, perché consente di metterle in serie in una strategia che può trasformarsi in un disegno, come quando si uniscono i puntini.
Il potere è bello perché attribuisce un valore alle proprie azioni, che seguono le decisioni, in quanto dà loro un peso specifico nella vita delle persone, le colloca nel tempo, e le misura.
Il potere è bello perché dopo aver costruito una strategia e aver consentito una valorizzazione delle proprie azioni, concede il lusinghiero ed irresistibile desiderio di immaginare un disegno ancora più grande, azioni ancora più pesanti.
Il potere è bello perché si può aiutare una persona, una a caso delle tante che si recano in pellegrinaggio, senza alcuna razionalità nell’ordine o nel merito, ma solo perché in quell’istante lo si desidera, dato che in quanto a potere, beh, si potrebbe sempre, per chiunque.
Il potere è bello perché magari un giorno faranno un film sul tuo potere con una colonna sonora fighissima.
Il potere è bello perché la verità, se non la si possiede, è comunque più vicina, e chi possiede o è molto vicino alla verità non ha bisogno di dedurre e può quindi essere meno intelligente. O in altre parole, il potere è bello perché la domanda “Chissà quanto c’è di vero?” riguarda la politica estera. E ovviamente solo una parte di questa.
Il potere è bello perché il mal di testa diventa la caratterizzazione di un personaggio e non la più comune tra le quotidiane sofferenze.
Il potere è bello perché quando è grande, ma davvero grande, in fondo non può più essere giudicato, anche e solo per il semplice motivo che non se ne possiedono i mezzi, le informazioni.
Il potere è bello perché, se lo si desidera, e se lo si combina con un’intelligenza fuori dal comune, è possibile costruire degli enigmi.
Il potere è bello, perché dopo aver costruito gli enigmi, si può osservare chi tenta di risolverli. Così, giusto per vedere l’effetto che fa.