Ha vinto il popolo italiano, che ha voluto salvare la Costituzione da una brutta riforma. Bastava votare solo l’abolizione del Senato e fare una legge per dimezzare le indennità parlamentari. Ma Re...

Italia postato da thebirdnews || 7 anni fa

  1. Ha vinto il popolo italiano, che ha voluto salvare la Costituzione da una brutta riforma. Bastava votare solo l’abolizione del Senato e fare una legge per dimezzare le indennità parlamentari. Ma Renzi voleva esagerare, trasformando in un plebiscito personale il referendum su una brutta riformetta. E lo ha fatto anche con una campagna elettorale in cui ha trasformato il Governo nel più potente dei suoi Comitati del sì, con il sostegno di Rai, Mediaset, e dei giornaloni del Paese.
  1. Ora il popolo avrebbe diritto di andare a votare quanto prima, per scegliere anche chi dovrà governarlo. Magari prima di settembre, termine che consentirebbe ai parlamentari il diritto alla pensione.
  1. La responsabilità politica per la fase da oggi alle elezioni politiche rimane in capo al Pd, che ha la maggioranza parlamentare. Non come ha detto Renzi ieri sera: «Ora ci pensino loro, quelli del no». Nel Parlamento il Pd ha la maggioranza e al Pd spetta lavorare per la legge di stabilità e per una vera riforma elettorale. Mattarella lo sa ed è chiaro che l’incarico per il nuovo Governo dovrà tenere conto della attuale maggioranza parlamentare, che è la solita di ieri.
  1. Nel 2008 Valter Veltroni si dimise da segretario dei Ds, perchè prese il 33% alle politiche. Il 40% del sì, tolti i compagni di viaggio (Verdini, Alfano, Casini, etc.), non è così dissimile da quel risultato.
  1. Mi resta difficile capire come il Pd riaprirà una indispensabile politica di alleanze di centrosinistra, visto che Renzi ha operato per distruggere la sinistra – riuscendoci -, e sfondare a destra – non riuscendoci. Già domani, martedì, alla Direzione del Pd, si vedrà, se ci sarà chi darà battaglia, oppure, se saranno ancora tutti “leali” con il segretario.

Fonte: http://thebird.altervista.org/dieci-pensierini-post-referendum/