"Il supporto della psicologia è fondamentale nel trattamento di pazienti, soprattutto se piccoli, affetti da cancro pediatrico. Preservare, sostenere e promuovere il benessere psicologico del pazie...

Italia postato da ariannaci || 7 anni fa

"Il supporto della psicologia è fondamentale nel trattamento di pazienti, soprattutto se piccoli, affetti da cancro pediatrico. Preservare, sostenere e promuovere il benessere psicologico del paziente, adulto o bambino esso sia, e dei familiari coinvolti è dunque un’emergenza da perseguire".
Danilo Selvaggio autore del volume Psiconcologia Pediatrica. Gestire il bambino e la sua famiglia, (collana Strumenti 152 pagine - Edizioni Psiconline), ci spiega quale è il ruolo della psiconcologia pediatrica nel trattamento del cancro pediatrico, nella intervista che segue, ci spiega quale è il ruolo della psiconcologia pediatrica nel trattamento del cancro pediatrico. (L'intervista completa è sul Blog di Edizioni Psiconline)

D. Cosa accade nella famiglia quando purtroppo si deve affrontare un cancro pediatrico?
R. Il cancro è considerato una malattia della famiglia in quanto tale diagnosi genera stress mobilitando le risorse di tutti i suoi membri e modificando gli equilibri interni. I genitori possono arrivare a negare la realtà della malattia o assumere un atteggiamento iperprotettivo verso il bambino, arrivando ad escludere gli altri figli causando in loro un intenso stato di malessere emotivo che potrebbe esprimersi in vario modo (depressione, comportamenti antisociali…).

D. Quali sono i risvolti sia per il bambino che per i familiari?
R. In generale si riscontrano risvolti a livello psicologico e sociale. Subentra senso di colpa e di minaccia, di disperazione e di disgregazione; si modificano le attività, gli obiettivi familiari e i traguardi di carriera, si ha meno energia da dedicare agli altri membri della famiglia.

D. È giusto informare il bambino affetto da cancro delle sue reali condizioni di salute? Come viene data questa comunicazione?
R. La risposta è sì, e il motivo primario è quello di evitare che il bambino interpreti la realtà in maniera irrealistica. Tale comunicazione va fatta tenendo conto dell’età del bambino e una modalità che si presta in maniera ottimale in tal senso è la metafora, che può essere utilizzata sia in fase di diagnosi sia durante tutto l’iter terapeutico.

D. Quali sono le forme di aiuto che maggiormente rendono serena la vita di un bambino affetto da cancro pediatrico e anche della sua famiglia?
R. Oltre ai vari tipi di intervento educativi e psico-sociali attuabili, ciò che contribuisce a migliorare la situazione sono il sostegno reciproco, il supporto degli amici, la condivisione delle problematiche, il coinvolgimento di bambino e familiari nel processo terapeutico attraverso una comunicazione chiara e aperta.

D. Quali sono gli effetti a lungo termine di un cancro pediatrico?
R. È stato riscontrato come, in adulti sopravvissuti a un cancro infantile, vi sia la possibilità di insorgenza di un Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), che sovente può colpire anche gli altri membri della sua famiglia, disfunzioni della sessualità e della propria immagine corporea, problematiche comportamentali e sociali. Allo stesso modo un’esperienza di questo genere può rendere queste persone emotivamente più forti e capaci nell’affrontare le sfide quotidiane della vita.

Fonte: http://www.edizioni-psiconline.it/blog/danilo-selvaggio-1.html